SACERDOZIO: PORTE CHIUSE AI GAY - preti seminario - Gay.it Archivio

SACERDOZIO: PORTE CHIUSE AI GAY

Anticipato da Adista il documento che esclude dai seminari le persone omosessuali: le tendenze gay ‘transitorie’ dovranno essere superate da tre anni. Per gli altri, niente da fare.

ROMA – Le porte dei seminari si stanno chiudendo inesorabilmente per “coloro che praticano l’omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay”. Sono queste le persone che restano escluse dalla possibilità di prendere gli ordini nell’Istruzione vaticana dedicata al problema dell’ammissione degli omosessuali aspiranti al sacerdozio che doveva essere pubblicata il prossimo 29 novembre e che è stata anticipata ieri sera on-line dall’agenzia di informazione religiosa “Adista” (clicca qui per scaricare il documento in formato Pdf).
‘Pentiti’ da almeno tre anniIl documento, intitolato “Istruzione circa i criteri di discernimento vocazionale riguardo le persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al seminario e agli ordini sacri“, si compone di sei pagine e precisa alcuni aspetti relativi al problema dell’omosessualità nei seminari ma tocca anche, più in generale, la questione del rapporto fra Chiesa e universo gay. Il testo è firmato dal cardinale Zenon Grocholennwski, Prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica, e dal segretario del dicastero, mons. J. Michael Miller. Il Papa avrebbe approvato il documento lo scorso 31 agosto.
Ancora in merito al divieto di ammissione al sacerdozio l’Istruzione precisa: “Le suddette persone si trovano in una situazione che ostacola gravemente un corretto relazionarsi con uomini e donne. Non sono affatto da trascurare le conseguenze negative che possono derivare dall’Ordinazione di persone con tendenze omosessuali profondamente radicate”.
Quanto poi all’ipotesi di tendenze omosessuali transitorie, esse, precisa l’Istruzione, devono essere superate completamente almeno tre anni prima dell’ordinazione diaconale.
Gli altri punti del documentoIl punto 2, intitolato “L’omosessualità e il ministero ordinato“, definisce le coordinate generali della Chiesa sul tema. Dopo aver ricordato che già dal Concilio Vaticano II era stato più volte confermato l’insegnamento della Chiesa in materia di omosessualità, si precisano alcuni punti e si afferma la differenza fra atti omosessuali e persone con tendenze omosessuali.
Gli “atti omosessuali sono peccati gravi intrinsecamente immorali e contrari alla legge naturale”, si legge. “Essi, di conseguenza, non possono essere approvati in nessun caso”; ma uomini e donne con tendenze omosessuali “profondamente radicate”, pur essendo “oggettivamente disordinate”, “devono essere accolte con rispetto e delicatezza”.
“A loro riguardo -prosegue il testo- si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Esse sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita e a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare”.
Gay: esame d’ammissioneAltro capitolo importante è quello relativo alla selezione che i rettori e i direttori spirituali dei seminari dovranno compiere con accuratezza sui candidati al sacerdozio per verificare la maturità affettiva e l’adesione al voto di castità richiesto dalla Chiesa.
“Per ammettere un candidato all’Ordinazione diaconale – si afferma al punto 3 intitolato ‘Il discernimento dell’idoneità dei candidati da parte della Chiesa‘ – la Chiesa deve verificare, tra l’altro, che sia stata raggiunta la maturità affettiva del candidato al sacerdozio”.
Questo è un compito “grave” proprio del rettore e degli altri formatori del seminario. Al direttore spirituale spetta poi un ruolo specifico: nei colloqui con il candidato deve ricordare l’esigenza di castità richiesta dalla Chiesa per l’ordinazione sacerdotale e inoltre “ha l’obbligo di valutare tutte le qualità della personalità ed accertarsi che il candidato non presenti disturbi sessuali incompatibili col sacerdozio”.
“Se un candidato – afferma ancora l’Istruzione vaticana – pratica l’omosessualità o presenta tendenze omosessuali profondamente radicate, il suo direttore spirituale, così come il suo confessore, hanno il dovere di dissuaderlo, in coscienza, dal procedere verso l’Ordinazione”.
E in Brasile i preti pedofili…L’Istruzione vaticana viene diffusa proprio mentre in Brasile è scoppiato un altro grave scandalo che ha coinvolto la Chiesa sul fronte dei sacerdoti pedofili.
Le notizie giunte fino ad ora dal paese sudamericano descrivono un quadro molto simile a quello che già aveva messo a dura prova la Chiesa degli Stati Uniti. Centinaia di casi denunciati e centinaia di preti coinvolti – si parla di 1700 preti pari al 10% del totale dei preti brasiliani – ritrovamenti di diari che descrivono gli atti di pedofilia, violazioni pesanti della castità. Una commissione vaticana sarebbe stata mandata – secondo quanto ha scritto il settimanale brasiliano “Istoè” – ad indagare sullo scandalo traendone dati tutt’altro che confortanti.
La commissione avrebbe agito a partire dall’inizio del mese di settembre; praticamente nello stesso periodo un’altra commissione d’indagine ha percorso i seminari degli Stati Uniti in lungo e in largo per accertare se all’interno degli istituti religiosi si seguiva la dottrina della Chiesa sul tema dell’omosessualità.
L’istruzione vaticana anticipata dall’agenzia di stampa Adista non fa menzione di un collegamento diretto fra omosessualità e pedofilia, tuttavia è noto che la Chiesa – compresi molti esponenti dell’alto clero degli Stati Uniti – ha più volte affermato che il problema peodofilia era legato all’omosessualità presente nei seminari.
Clicca qui per discutere di questo argomento nel forum Religione.