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San Valentino: musei gratis anche per coppie gay

Entri in due e paghi per uno nei musei italiani a San Valentino senza preclusioni per le coppie gay. Parola del ministro Buttiglione.

ROMA – Entri in due e paghi per uno nei musei italiani a San Valentino senza preclusioni per le coppie gay. Parola del ministro Buttiglione, che precisa: la promozione riguarda coppie di qualsiasi tipo. Ma approfitta per ribadire le sue convinzioni sulla famiglia, l’unica “con una valenza sociale, perchè nascono i bambini e questo assicura la continuità di una nazione”.
Ad offrire lo spunto è una iniziativa del Ministero dei Beni Culturali, peraltro non nuova: in occasione del giorno di San Valentino, il 14 febbraio, in tutti i musei italiani si può entrare in due pagando un solo biglietto. Marito e moglie, fidanzato e fidanzata, genitori e figli, nonni e nipote. L’avviso, pubblicato sul sito internet del ministero, non prevede esplicitamente ma nemmeno esclude coppie di fatto o omosessuali. E il ministro, a margine di una conferenza stampa per presentare una mostra su “Eroi e atleti” prevista per Torino 2006, conferma: “purchè in due possono venire tutti”.
Poi però, ribadisce la sua posizione sulla famiglia: “L’omosessualita esiste nella società da sempre – dice – e le persone, che siano etero o omosessuali, hanno tutte gli stessi diritti e tutte vanno rispettate. Ciò che uno fa nel proprio privato riguarda solo lui, sempre che l’altro sia adulto e consenziente”. La questione politica però è un’altra, sottolinea: “Il problema fondamentale della società italiana è quello di riconoscere l’omosessualità come una forma di convivenza alla pari con la famiglia e il matrimonio? Darle una valenza sociale? Io penso, e lo pensa anche la Costituzione italiana, che la famiglia abbia una funzione sociale perchè nascono i bambini e questo assicura la continuità della nazione. Il resto si svolge nel privato”. Ci sono naturalmente “le aree di confine – ammette il ministro facendo l’esempio delle visite in ospedale – ma sono cose che si risolvono con il buon senso e non c’è alcuna obiezione ad affrontarle e risolverle con il buon senso per rendere la vita più facile”. La questione vera, prosegue, “è che quello che si vuole fare oggi in Europa è accendere i riflettori sui matrimoni gay e sui pacs per dire che la famiglia tradizionale è finita, per dire ai giovani che non vale la pena. Ma non è vero, ne vale pena, fino ad oggi non si è trovata un’altra agenzia capace di generare ed educare i figli”.