SE LUI NON MI VUOLE PIU' - fabio C 1 1 6 - Gay.it Archivio

SE LUI NON MI VUOLE PIU’

"Ha smesso di amarmi. Ma mi ha regalato la certezza di saper amare. Non cerco di dimenticarlo: ne valeva la pena". Il messaggio: innamorarsi rende migliori, comunque vada.

Ciao Fabio,

ti scrivo al volo, ho pochi minuti: tra un po’ passano a prendermi per andare al cinema. Nell’attesa stavo leggendo qualcosa su gay.it, come faccio spesso.

Insomma mi ha colpito il fatto che hai raccontato qualcosa di te… ("sto cercando di dimenticare…"). Sai, anche io ho un ragazzo che non mi vuole più. Però non cerco di dimenticarlo. Il tempo passato con lui è una parte di me, se lui non ci fosse stato sarei un altra persona. Non posso dimenticarmi del fatto che se sono fatto in un certo modo, è anche perché lui era fatto in una certa maniera ed era con me. Prima di conoscerlo io ero un’altra persona e lui diceva di amarmi, poi sono cambiato: sono diventato più affettuoso, più dipendente da lui, visibile (ero velatissimo), più sereno con me stesso e anche più felice. Però lui ha smesso di amarmi. Non mi faccio più domande. E’ andata così. Non gli auguro di essere felice con il suo nuovo uomo, ma non mi auguro nemmeno che torni da me.

Quello che è certo è che ho cominciato ad andare in giro (ho scopato parecchio) anche se questo non serve a dimenticare la felicità provata con lui. Ho inventato gesti nuovi per il sesso, parole nuove, per non utilizzare quelli che mi sono stati così cari… Non ha senso dimenticare…

Eppure da questa storia ho avuto la certezza che so amare. L’ho amato pienamente, fino al punto di mettere a rischio la mia integrità fisica per ripararlo da un pericolo (è successo una volta), fino al punto da dimenticare ogni orgoglio…

Ora se mi guardassi allo specchio posso dire di essere finalmente "pienamente" uomo. Questa storia ha dato un senso alla mia vita.

Anche se è finita. L’amore è rivolto verso l’altro, però arricchisce soprattutto chi lo prova…

Il citofono: devo andare, non posso terminare, spero però che tu intuisca dove voglio andare a parare: se hai amato per davvero ne è valsa comunque la pena.

Ora sei sicuramente una persona migliore… e questo verrà fuori prima o poi.

Un abbraccio, Pier

Carissimo Pier…

la lettera alla iena a cui fai riferimento dove ho "raccontato un pò di me" ha colpito molte persone. Io non credo per il fatto di aver parlato di me. Quello tutto sommato lo faccio in tutte le lettere, no? ma credo che abbia colpito il fatto che volessi dimenticare qualcuno, la dichiarazione di un fallimento sentimentale (purtroppo) accomuna molte persone. Senza insistere troppo sul personale: credimi in quel caso specifico è meglio tentare di dimenticare, il dolore e la delusione sono di gran lunga superiori ai momenti belli trascorsi insieme. Ma quello che è giusto per me sicuramente non è giusto per te!. Trovo molto bello quello che dici riguardo alle storie finite. E ti ringrazio per il gesto d’affetto che mi rivolgi. Grazie di cuore Pier. Lo dicevo proprio pochi giorni fa durante un’intervista. Le lettere alla iena mi hanno fatto conoscere nuovi amici, virtuali ma sempre amici siete!

Tornando alla nostra lettera. Sono d’accordo con te che dopo una storia, una qualunque storia, si cambia. Purtroppo sono tentato di credere che non sempre si cambia in meglio. Certo, bisogna tentare di prendere il meglio, fare lo sforzo di portarsi a casa i ricordi belli, cancellare quelli brutti o farne tesoro per il futuro. Ma non è così facile. A volte è difficile gestire il dolore. Almeno in una prima fase.

Si tende a riflettere sugli errori fatti e spesso pensiamo di essere gli unici colpevoli. Una ragazza (Tiziana, bacioni!) mi ha scritto dicendomi che quando si è lasciata con il suo ragazzo, nonostante fosse palese che la fine della storia fosse da attribuirsi a lui, lei continuava a sentirsi in colpa, a farsi mille domande. La capisco. A volte non si riesce a farsene una ragione. Soprattutto della meschinità, della falsità. Basterebbe un pò di coraggio anche nella fine di una storia, renderebbe tutto più facile, forse anche meno doloroso.

Trovo bellissimo il tuo tentativo di inventare nuovi gesti e nuove parole per non "riutilizzare" quelle che ti sono state care in precedenza!

Si capisce che questa persona l’hai amata veramente e questo comportamento una volta finita la storia, ti fa onore. Chissà se la persona a cui questo amore era rivolto, l’avrà capito…spero per lui di si. Apprezzo in te questo "ottimismo" da fine storia. Non ti fai troppe domande. Prendi il meglio e fanculo al resto! Io invece (come molti di quelli che mi hanno scritto per la verità!) mi faccio mille domande, che poi in realtà è sempre la stessa: perché?…

Io, in realtà non avevo molto da aggiungere alla tua lettera, ma mi piaceva molto l’idea di pubblicarla. Vai pure tranquillo al cinema, il messaggio è arrivato…tenterò di mettere in pratica il consiglio. Sicuramente devo farmi meno domande (si vive meglio…) Aveva sicuramente ragione Maria Callas (che di amori infelici se ne intendeva!) quando diceva: "mai fare domande delle quali sappiamo non esistono risposte" Meditiamo. Tutti.

Un abbraccio.

Fabio

di Fabio Canino