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SENEGALESE NON ESPULSO PERCHÉ GAY

Un immigrato irregolare evita l’espulsione perchè omosessuale. “Nel suo paese rischierebbe il carcere”. Arcigay esulta. E Calderoli: “Povera Italia, paese di finocchi irregolari”.

TORINO – Un giovane senegalese irregolare in Italia ha potuto evitare l’espulsione, intimata dalla questura, perchè omosessuale. Lo ha stabilito una sentenza del giudice di pace di Torino, che ha sottolineato come nel paese di origine dell’immigrato l’ omosessualità sia perseguita con il carcere. Una sentenza “Storica” che suscita gli entusiasmi del movimento omosessuale, ma anche le battute sarcastiche di certi esponenti del governo, come il ministro Calderoli che teme che l’Italia diventi un paese pieno di “finocchi irregolari“.
La sentenza ha chiaramente affermato che «la condizione di omosessualità del soggetto costituisca oggetto di persecuzione per ragioni personali e rappresenti dunque una condizione di inespellibilità ai sensi dell’ art. 19 del decreto legislativo n.286/98», cioè del testo unico sull’ immigrazione di cui fa parte anche la legge Bossi-Fini.
«Mi sono occupato della vicenda – spiega l’ex assessore comunale Paolo Hutter che ha seguito la vicenda – come omosessuale, impegnato amico di amici e conoscente di questo ragazzo e mi sono sentito spinto a rilanciare quel tipo di impegno che mi aveva visto anni fa celebrare le prime simboliche unioni civili tra coppie dello stesso sesso”. La vicenda di Mohamed diventa quindi esemplare e Hutter la prende come spunto per lanciare un appello dicendo che “ora la nuova frontiera è il rapporto tra primo e terzo mondo che abbiamo in casa, è la globalizzazione dei diritti».
«Faccio appello al movimento gay cui appartengo – aggiunge – alle associazioni degli immigrati e agli enti locali affinchè si attrezzino a far conoscere agli stranieri questo loro fondamentale diritto a non essere respinti nei paesi che criminalizzano e discriminano l’omosessualità e affinchè vengano aiutati a chiedere l’asilo costituzionale o a ricorrere contro l’espulsione».
Appello immediatamente recepito da Arcigay: «Invitiamo le persone omosessuali che sono venute nel nostro paese per fuggire da situazioni di persecuzione e repressione a rivolgersi alle nostre sedi – afferma il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice – Noi saremo al loro fianco nella richiesta di asilo politico o, comunque, nel ricorso contro l’espulsione».
«Questa sentenza – osserva Raffaele Lelleri, sociologo specializzato sui temi dell’immigrazione, consulente di Arcigay – è figlia della parziale bocciatura da parte della Corte costituzionale delle legge Bossi-Fini sull’immigrazione. La Consulta ha infatti imposto che agli immigrati sottoposti a provvedimento di espulsione fosse garantita la sentenza di un tribunale. Il Governo ha disposto che il compito spettasse al giudice di pace. Questo è un primo importante pronunciamento».
Persino Rocco Buttiglione ha accolto favorevolmente la sentenza definendola “giusta”. Il ministro delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione, pur ammettendo che «è giusto che non venga riconsegnato se nel suo Paese rischia di subire sanzioni in quanto omosessuale» non evita di fare riferimento alle polemiche che lo hanno portato a rinunciare al ruolo di commissario europeo: «Noi – dichiara – non discriminiamo. Sono alcune lobby omosessuali che discriminano i cristiani».
Lo smentisce il suo collega di governo Roberto Calderoli, che commenta con parole sarcastiche la sentenza: «Povera giustizia, povera Italia, un tempo decantata come terra di santi, di poeti e di navigatori, e oggi trasformata invece in terra di terroristi e di finocchi irregolari».
L’auspicio del Ministro leghista è che Csm, presidente della Repubblica e Guardasigilli diano risposte concrete in tempi brevi: «Battute a parte – precisa infatti Calderoli concludendo – mi auguro che l’esposto che oggi ho presentato al Consiglio Superiore della Magistratura e per conoscenza al Capo dello Stato e al Ministro della Giustizia sui fatti riguardanti il processo agli islamici a Milano, e se possibile anche per quelli odierni di Torino, venga esaminato il prima possibile per ridare credibilità alla giustizia e difendere l’immagine di un paese che rischia di cadere veramente nel ridicolo».
La “battuta” di Calderoli non può però passare inosservata ai lettori di Gay.it, molti dei quali si interrogano anche sull’orientamento sessuale del ministro. Spazio libero alla discussione, dunque, sul forum, nel totale rispetto, però, di privacy e legge.
Le reazioni non si fanno attendere nemmeno dai politici: «E’ vergognoso che un Ministro della Repubblica faccia certe affermazioni che calpestano i diritti e la dignità delle persone. Purtroppo queste esternazioni non sono nuove per Calderoli». E’ il commento del senatore dei verdi Fiorello Cortiana.
«Noi Verdi – continua Cortiana – non ci abitueremo mai a questi segnali di sottocultura, non degni di un paese civile. Invece di rilasciare dichiarazioni xenofobe, un Ministro della Repubblica dovrebbe ben sapere che il nostro Paese non ha ancora una chiara e adeguata legislazione sul diritto di asilo. Purtroppo – conclude – è proprio l’Italia, terra di grande accoglienza e multiculturalità, che avrebbe bisogno di un altro Governo per riconfermare le proprie radici storiche».
«La vergogna e l’indecenza di coloro che dovrebbero rappresentare l’Italia non ha limite. Le parole usate da Calderoli per commentare il pronunciamento del giudice di pace di Torino in merito ad un immigrato senegalese gay non possono essere aggettivate». E’ quanto dichiara la deputata del Pdci Katia Bellillo che ricorda a Calderoli «che l’Italia è ancora uno Stato di diritto e che lui, anzichè parlare a vanvera e con un turpiloquio offensivo e scellerato, dovrebbe ricordarsi che è un ministro della Repubblica italiana».
«Berlusconi prenda distanze dalle ignobili parole di Calderoli» chiede Giannicola Sinisi, responsabile immigrazione della Margherita, secondo il quale Calderoli è anche “perseguibile” in quanto ha affermato «parole discriminatorie». «Vorremmo sapere – afferma Sinisi – cosa pensa il presidente del Consiglio delle squallide affermazioni di Calderoli. Sinceramente speriamo che nel centrodestra vi sia ancora qualcuno che intenda prendere le distanze dalle ignobili parole pronunciate dal ministro delle Riforme. All’istrionismo e al folklore dei leghisti siamo abituati ma oggi si è superata la soglia del buon gusto e della decenza».
Ma la Lega fa quadrato intorno al suo ministro: «La Lega Nord ribadisce la contrarietà assoluta nei confronti della legge sul diritto d’asilo che allarga tale diritto a tutti gli stranieri che non hanno nei loro paesi le nostre garanzie costituzionali». Così Luciano Dussin commenta la sentenza, giudicandola “incredibile” e “vergognosa”. «Apriremmo – avverte Dussin – un varco gigantesco a tutti gli irregolari. Mi chiedo, comunque, – prosegue – in base a quali prove il giudice decide se uno è omosessuale davvero oppure si dichiara tale per rimanere nel nostro paese dove è entrato da clandestino e mi chiedo pure se l’Italia è destinata a diventare la terra di tutti i viados del mondo».