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Si finge donna e lo costringe a rapporti sessuali: chiesti otto anni

Un uomo di Rimini rischia otto anni di galera per estorsione e violenza sessuale. Per abbordare ragazzi si era finto donna in chat. Dopo aver girato un video, ha ricattato la sua vittima.

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Si conoscono in chat e iniziano una relazione prima solo virtuale, dietro la quale si nasconde un’insidia che porterà all’estorsione e alla violenza. Siamo a Rimini, in un appartamento in centro in cui vive un 33enne e nel quale si consuma la vicenda che vede coinvolto un altro ragazzo, un 23enne di Ravenna. Tutto nasce con un inganno, nel 2010, quando il ravennate, studente universitario, incontra in chat il riminese. Questi, però, si finge donna per avere più possibilità di abbordare giovani ragazzi e inizia a corteggiare il ragazzo per qualche giorno. Il più giovane, ad un certo punto, preme per avere un incontro, ma la sua presunta conquista gli pone una condizione: la finta lei incontrerà il ragazzo solo a patto che questi faccia sesso con un suo amico, cioè il vero utente.
Il ragazzo accetta e organizzano il primo incontro durante il quale i due si fermano ad alcuni preliminari, senza spingersi oltre.

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Con il consenso di entrambi, in quella circostanza viene girato un video che documenta gli scambi di carezze, baci, palpeggiamenti. Ma è proprio quel video che diventerà la base del ricatto: “Fai sesso con me o il video finisce su internet”. Il ravennate cede al ricatto per due volte e incontra il suo estortore con il quale, questa volta, consuma dei rapporti completi. Ma non può durare a lungo: il giovane studente ha paura e decide di non concedersi più. Preso coraggio, va dalle autorità e denuncia tutto. Adesso il 33enne è accusato di estorsione e violenza sessuale, dato che i rapporti erano stati consumati sotto costrizione. Per lui, il pm ha chiesto ben otto anni di carcere, ma l’uomo si dichiara innocente ed afferma che il ragazzo è sempre stato consenziente. La sentenza è attesa per il prossimo 19 novembre.