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Si parla di gay solo per i loro torbidi festini

La risposta di Franco Grillini alle accuse lanciate dal giornalista Francesco Merlo sulla vicenda dello stewart gay morto nella tragedia Spanair.

Caro direttore, ho letto con un certo stupore la requisitoria di Francesco Merlo contro il sottoscritto e contro l’Arcigay colpevoli di aver notato nell’immane disastro della Spanair solo la morte di due omosessuali che stavano assieme. Merlo non deve aver letto i giornali o ascoltato tutti i tg perché in Italia si è parlato soprattutto della vittima italiana dell’incidente aereo (vedi per es l’imbarazzato tg 1 in apertura mercoledì sera). Per sensibilità verso i famigliari abbiamo taciuto per ben 2 giorni, ma quando un grande quotidiano nazionale ha finalmente parlato in modo esplicito dello steward e del suo “compagno” abbiamo fatto notare i due pesi e le due misure usati da quasi tutta la stampa nazionale, quella “progressista” compresa. E cioè se si tratta del povero architetto ammazzato da un prostituto romeno allora si scatena la bassa macelleria della cronaca nera: si parla di “omicidio gay”, di “ambienti omosessuali”, addirittura di “festini gay”, tralasciando in questo caso ogni riguardo verso la famiglia della vittima. Il poveretto è stato massacrato due volte ma di questo e di altre tragedie, del “camposanto” gay (morti ammazzati, suicidi, mancata prevenzione sanitaria e via dicendo) a Merlo poco importa.
E nemmeno importa il nocciolo del nostro ragionamento che non era tanto l’identità omosessuale dello steward quanto il pubblico riconoscimento dell’esistenza della sua famiglia. Si e’ parlato di tante vedove, di tanti vedovi, di molti figli rimasti soli, di un sacco di genitori piangenti. Si è parlato di famiglie disperate, e guarda caso erano tutte famiglie splendidamente eterosessuali. Sulla famiglia di Domenico, nemmeno una parola. Sui suoi sogni, i suoi progetti di vita, sull’impegno che lui e il suo compagno avevano profuso nel crescere insieme un figlio: nulla, silenzio, ma perché? Quella era una famiglia a tutto tondo, Domenico aveva un partner e un figlio come ne abbiamo in tanti. Non davano scandalo a nessuno a Parigi, ma siccome era, a Parigi per l’appunto, una famiglia "normale" che conduceva una vita normale, allora in Italia non lo si può dire. Zitti, i gay non hanno famiglie normali, anzi, non possono nemmeno avere famiglia, ma solo "torbidi ambienti omosessuali". Caro direttore, mi spiace, non possiamo proprio accettarlo.

Franco Grillini
Presidente di Gaynet
Associazione omosessuale d’informazione

Sulla base di un assoluto diritto di proprietà dell’argomento lei continua a trarre rendita dai morti, architetti o steward che siano. Il riconoscimento dei sacrosanti diritti dei gay passa anche per la liberazione dai ‘rentiers’ ideologici. (f.m.)

(Repubblica domenica 24 agosto)