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SI RIAPRE IL CASO PASOLINI

Pelosi: ‘sono innocente; quella sera all’Idroscalo c’era altra gente’. Conferma Citti: ‘avevano rubato una copia di Salò’. E il procuratore di Roma riapre un fascicolo. L’ora della verità?

ROMA – Il procuratore di Roma Giuseppe Ferrara ha deciso di aprire entro domani un fascicolo sulla morte dello scrittore e polemista Pier Paolo Pasolini, ucciso 30 anni fa alla periferia di Roma, dopo le ultime dichiarazioni rese in televisione dalla persona condannata per l’omicidio e da un amico dello scrittore. Lo hanno detto oggi fonti giudiziarie.
«Alcune verità ci sono ma alcune menzogne rimangono», aveva detto Giuseppe Pelosi, nove anni in carcere per l’assasinio di Pierpaolo Pasolini, uscendo da dietro le quinte del programma “Ombre sul Giallo” il programma andato in onda sabato su Rai Tre, dopo aver ascoltato la ricostruzione dei fatti degli avvocati della famiglia della vittima e degli altri ospiti in studio.
«Il primo commento è che sono innocente. Io sono innocente, non sono complice di nessuno», ha aggiunto Pelosi. Sul perchè abbia deciso solo adesso di rivelare la sua verità, l’uomo ha spiegato: «Ero terrorizzato per la mia famiglia, ora mia madre è morta e mio padre l’ha seguita undici mesi dopo. Ora non ho più paura».
Secondo la fonte giudiziaria che ha annunciato l’apertura del fascicolo «per atti relativi agli ultimi sviluppi del caso Pasolini», esso «conterrà le notizie dei media, la cassetta della Rai con la registrazione delle dichiarazioni, il dossier presentato dall’avvocato Nino Marazzita, parte civile della famiglia Pasolini e i magistrati ascolteranno come persone informate dei fatti Pino Pelosi e Sergio Citti».
Pelosi, unico condannato per l’omicidio, ha detto in una trasmissione della Rai di non avere ammazzato lui lo scrittore, pur essendo presente sulla scena del delitto, ma tre o cinque altre persone. Citti ha affermato che Pelosi era in compagnia di altri quattro uomini la sera dell’omicidio in cui Pasolini avrebbe dovuto incontrare chi aveva rubato le pellicole del film “Salò”.
I processi per l’omicidio si sono conclusi con la condanna di Pelosi e, in primo grado, è stato anche concluso che ci fosse stato il “concorso di ignoti”.
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