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SITGES, LE NOTTI DEL CARNEVALE.

Il santuario dell’estate gay si trasforma in inverno nel tempio della festa più ambigua e disinibita dell’anno. Ecco un itinerario ideale nella ‘calle del peccato’ fra ristoranti, bar e discoteche per scatenarsi fino all’alba.

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Il carnevale di Sidney è indubbiamente un punto fermo nell’immaginario collettivo gay, una di quelle mete da “almeno una volta nella vita”, ma si tratta di un viaggio alla portata di pochi portafogli. Un’ottima e più economica alternativa c’è: è un santuario dell’estate gay che in inverno si trasforma nel tempio della festa piú ambigua e disinibita dell’anno. E’ il carnevale di Sitges. Un turista distratto che capitasse a Barcellona la notte del sabato di Carnevale o quella di Martedí Grasso, potrebbe trovare appeso all’entrata di molti locali gay un cartello con la scritta “Estamos en Sitges”. La popolazione notturna barcellonese, omosex e non, si riversa infatti nella cittadina che si trova a circa 30 km in direzione sud e che è una delle destinazioni preferite per l’estate gay. I quattro giorni che vanno dal 4 al 7 marzo saranno, per l’appunto, un anticipo dell’atmosfera che Sitges vive ogni estate, strade piene di gente, turisti gay da ogni parte d’Europa, bar, discoteche, ristoranti a pieno ritmo, divertimento assicurato fino all’alba.

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A questo aggiungeteci il travestimento, che per un paio di notti mescola i sessi e i gusti, e il gioco è fatto. Economico abbiamo detto. Da Roma la Virgin Express offre pasaggi aerei a 200.000 lire andata e ritorno, e da Milano c’è “Salvador Dalí” , il treno in cui ci si addormenta sotto lo sguardo della Madonnina e ci risveglia a un passo dalle Ramblas, nel cuore di Barcellona. Da qui, in meno di mezz’ora un treno metropolitano vi porta a Sitges.
Questa cittadina, simile a quelle della costa ligure, con il duomo costruito sugli scogli, un lungomare di palme e le stradine bianche che anticamente costituivano il borgo marinaio, si converte d’estate in un centro del turismo gay internazionale. Sulla centralissima spiaggia di fronte all’Hotel Gallipolis a maggio e giugno arrivano i nordici, inglesi e tedeschi soprattutto, a luglio i cugini francesi e in agosto si trasforma nella “Embajada de Italia”.
Anche se, ovviamente, l’affluenza di stranieri per il ponte di carnevale non è ai livelli estivi, anno dopo anno si va affermando sempre piú come un vero e proprio fine settimana gay. I locali fanno il pienone e per le strade decine di drag queen fanno a gara a chi rischia maggiormente l’osso del collo sfidando il ciottolato con tacchi stratosferici. La via San Paolo, meglio conosciuta dagli abitanti e dai forestieri come calle del pecado, si riempe all’inverosimile ed è inutile cercare di individuare quale mano vi abbia palpato: potrebbe essere stata la ragazzina vestita da puffo, o il signore attempato con scollatura vertiginosa e calze a rete, senza dimenticare il sadomaso che puó finalmente uscire per stada cosí come sta in casa, la signora che sembra un enorme orso di peluche o, perché no, quel bel ragazzo travestito da Sailor Moon.
Il martedí, che è il gorno clou, s’inizia con un cenetta in uno dei ristoranti segnalati nelle guide gay come Alma o Ma maison, alle 22,30 appuntamento con la tradizionale sfilata di carri e la pioggia di confetti (non pensiate a niente di commestibile, dato che questo è il nome spagnolo dei coriandoli). É il momento di puntare qualcuno dei go go boys che incontrerete poi nei vari locali. Il circuito piú battuto prevede una sosta al bar Candil prima di andare al Mediterraneo, una bar-disco su due piani, con un giardino interno e vari ambienti per fare salotto e commentare i travestimenti piú riusciti. Di qui, prima o poi durante la notte, passano tutti. Quelli che hanno ancora voglia di ballare alla chiusura si trasferiscono al Trailer, da dove si esce solo quando il sole è già alto. Quelli invece che vogliono fare sesso si dirigono verso El Horno, un forno di nome e di fatto.

E prima di andare a letto, soli o in compagnia, una colazione con churros y chocolate o un caffellate al Mont Roig, per vedere sfilare lungo la calle del pecado i “sopravvissuti” della notte carnascialesca. Chi invece vuole appofittare del carnevale gay catalano fin dal principio, non puó mancare all’avvenimento che a Barcellona dà il via ai divertimenti. Il 29 febbraio, infatti, si svolge ne La Paloma la festa gay più attesa. Questo locale é una sala da ballo in stile Belle Epoque, con un enorme lampadario di cristallo e una serie di palchetti lungo tutto il perimetro della balconata che a Carnevale e in occasione del primo di dicembre apre le sue porte al mondo gay.
Coraggio dunque, se per pagare il carissimo vestito di carnevale che vi siete preparati non vi è rimasto abbastanza per andare a Sydney, Sitges e La Paloma vi aspettano.

di Silvio Ajmone – da Barcellona