L’assemblea nazionale della Slovenia ha approvato il 22 giugno una legge sulla tutela delle unioni di fatto con 44 voti a favore e tre contrari. Altri 43 deputati hanno disertato il voto.
I gruppi gay hanno denunciato il provvedimento affermando che sono stati tagliati fuori del processo e che esso è del tutto insufficiente. La legge garantisce alle coppie registrate alcuni diritti nelle aree della proprietà, assistenza, visite ospedaliere e, almeno in parte, eredità.
“La nuova legge, che fornisce diritti solo parziali, è discriminatoria, e tratta i cittadini glbt come soggetti di seconda classe” ha detto Tatjana Freif della SKUC-LL, sezione lesbica del centro culturale degli studenti.
“Non vogliamo partecipare al processo di ‘democrazia virtuale’ – ha aggiunto – In ogni caso vediamo nell alegge un primo e importante passo verso l’introduzione di norme più paritarie per le minoranze sessuali in Slovenia. La nostra missione e il nostro obiettivo per il futuro è di fare tutti i passi necessari per migliorare la legge esistente”.
