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Sopravvivere alla famiglia, con i libri

Le feste vi hanno lasciato spossati con il loro carico di parenti che vi chiedono perché non vi sposate? Francesco Bilotta e Stefano Bolognini propongono due libri che possono insegnare a rispondere.

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Finalmente è passata. Il Natale è alle spalle e siete riusciti a sopportare cenoni e pranzi infiniti senza schizzare il panettone con il sangue del detestabile parentado. Rilassatevi, l’incubo “famiglia” è finito. Almeno per il momento. Ma se volete armarvi di strumenti idonei a rendere inoffensivi gli zii più rompiscatole e a neutralizzare le chiacchiere tra cugini, ecco un paio di libri che possono fare al caso vostro.
Prendete vostro zio Gaetano, il “principe del Foro” che non perde occasione per chiedervi perché non vi siate ancora sposati… Per spiegargli punto per punto i motivi giuridici che vi rendono impossibile mettere l’anello al dito, illustrati i quali spiegargli che siete inevitabilmente omosessuale sarà nient’altro che una inutile precisazione, investite 19 euro per comprarvi una raccolta di saggi capaci di farlo ammutolire per i prossimi diciotto Natali: si intitola Le unioni tra persone dello stesso sesso – Profili di diritto civile, comunitario e comparato, ed è curata da Francesco Bilotta per la collana “LGBT – Studi sull’identità di genere e l’orientamento sessuale” della casa editrice Mimesis che, per questo, merita una grande applauso.

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Tornando al libro, non vi fate spaventare dal titolone… I quattordici scritti che compongono le 284 pagine del volume non sono tutti trattati di giurisprudenza scritti in linguaggio incomprensibile, anzi: nella maggior parte dei casi la scrittura è piacevole e scorrevole ma soprattutto puntuale e chiara, capace di soddisfare tutte le curiosità – che non sono solo quelle di zio Gaetano – su perché i motivi generalmente addotti per escludere froci e lesbiche dall’istituto matrimoniale siano completamente infondati. Sintetico e illuminante, da questo punto di vista, il saggio di Bruno de Filippis che chiude il libro e che spiega come la nostra Costituzione contenga i principi in base ai quali il matrimonio omosessuale dovrebbe essere una ovvia realtà; un argomento, questo, affrontato anche dal costituzionalista Francesco Dal Canto che arriva persino a illustrare il dibattito svoltosi sul tema della famiglia nell’Assemblea costituente e che, tuttavia, si dichiara convinto che la “società naturale” cui fa riferimento la Costituzione parlando di matrimonio, non contempli le unioni tra persone dello stesso sesso. 

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Per mettere a tacere anche la zia Domitilla che taglia corto ogni discussione dichiarandosi “una che ama le cose come si sono sempre fatte”, vi sarà utile dare una lettura ai due saggi di apertura del volume, scritti da Giovanni Dall’Orto e Stefano Bolognini, che ripercorrono la storia delle unioni tra persone dello stesso sesso dalla romanità fino alla seconda guerra mondiale. E qui troverete un sacco di aneddoti che sarà divertente riferire alla tavolata, il prossimo Natale, mentre aspettate l’arrivo della mezzanotte, come il caso delle “benedizioni” che – pare – alcuni sacerdoti cattolici concedevano a coppie formate da due uomini nel primo Medioevo.
Ma se tutti questi possono essere strumenti utili a tenere a bada zie e cuginame, come comportarsi con mamma e papà che, nonostante le vostre ripetute dichiarazioni di omosessualità, insistono ad ignorare l’argomento e a far finta che siate solo in un “periodo di passaggio” nonostante i vostri 44 anni suonati?

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Qui ci viene in aiuto il già citato Stefano Bolognini che ha realizzato per i tipi della Sonda un agile libricino intitolato Una famiglia normale. Come abbiamo disinnescato la bomba gay (11 euro, 128 pagine). Raccogliendo le interviste fatte a mamma, papà, fratello, zii, cugini e persino alla famiglia del suo compagno, Stefano ricostruisce le reazioni al suo coming out. Definito “brutale” dalle parole della madre; che, tuttavia, fu talmente sconvolta dalla notizia che ha rimosso qualsiasi ricordo legato a quella rivelazione. Eppure oggi dice di vivere l’omosessualità del figlio “con serenità” anche se, ammette, non riuscirebbe mai a considerare Mauro, il suo ragazzo, come un “marito” di Stefano ma “solo” come il “compagno di una vita”. Ed è anche notevole il fatto che il padre, che pure definisce l’omosessualità una “deviazione mentale” all’inizio dell’intervista, abbia accettato – seppur dopo molti tentativi di fuga – di apparire nel libro. 

Insomma non è una famiglia da Mulino Bianco quella che Stefano ritrae nel suo libro ma una “normale” famiglia italiana che fa i conti con la presenza di un omosessuale visibile ai pranzi di Natale. Ecco perché la lettura di questo bel libro potrebbe essere un ottimo modo per migliorare anche le vostre prossime festività. Neutralizzando i familiari…