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SPAGNA: POPOLARI PER IL PACS

Il partito cattolico di centro-destra del premier Aznar include nel programma una legge nazionale sulle coppie di fatto, anche gay. Grillini: Berlusconi faccia altrettanto.

MADRID – Il partito popolare di centro-destra del premier spagnolo, il cattolico José Maria Aznar, regolerà con una legge ad hoc le coppie di fatto, gay comprese, pur escludendo per omosessuali e lesbiche la possibilità della adozione dei minori. Lo ha rivelato Eduardo Zaplana, portavoce del governo e ministro del Lavoro ed Affari Sociali, illustrando il programma elettorale del Pp per le legislative del prossimo marzo. “Si tratta di una legge già annunciata poiché tale compromesso fu adottato nel 2002, nell’ultimo congresso del partito”, ha precisato Zaplana.
La novità non è una sorpresa totale. Il Pp, che secondo i sondaggi rinnoverà la maggioranza assoluta ottenuta nel 2000 ed i cui elettori sono in maggioranza cattolici, ha già promosso in due regioni a guida popolare (Valencia e Madrid) leggi che, come rileva oggi il quotidiano conservatore madrileno Abc, serviranno da modello.
Nonostante la forte opposizione della Chiesa, nelle due regioni le coppie di fatto, gay comprese, possono iscriversi ad un registro ad hoc per le “unioni civili” dopo una convivenza di un anno. In sintesi, ad omosessuali e lesbiche vengono garantiti i diritti di separazione (con contratto privato), esenzioni fiscali e la possibilità di usufruire di tutti i vantaggi riconosciuti alle coppie eterosessuali, come quello degli alloggi pubblici. Ma non quelli dell’eredità e delle pensioni di “vedovanza”.
La settimana scorsa, il portavoce della Piattaforma gay del Partido Popular, Carlos Biendicho, ha denunciato il presidente della Conferenza episcopale spagnola e arcivescovo di Madrid, Antonio Rouco Varela, perché in una omelia aveva detto che equiparare i matrimoni gay a quelli eterosessuali avrebbe portato al crack del sistema pensionistico. La denuncia era per “ingiurie ed incitazione alla discriminazione per motivi di orientamento sessuale con l’aggravante della omofobia”.
Dove i popolari non arretrano un passo è nella proibizione dell’adozione dei minori. Il governo ha infatti presentato ricorso contro due leggi regionali, di Navarra e Paesi Baschi, che contemplano tale possibilità, pochi giorni fa approvata pure dal governo delle Asturie. Attualmente, sono in vigore in Spagna leggi regionali che regolamentano i diritti delle coppie gay in ben 7 delle 17 regioni spagnole: Catalogna, isole Baleari, Madrid, Valencia, Asturie, Paesi Baschi e Navarra.
La reazione dei collettivi “omo” all’annuncio del Pp è stata tiepida. Sia i gay che le lesbiche esigono una legislazione che contempli l’assoluta parità di diritti con le coppie etero: matrimonio, diritto alla adozione dei minori, pensioni per il “coniuge” sopravvissuto, eredità. Tutte possibilità che sono previste dai programmi elettorali del partito socialista, il maggiore dell’opposizione, e del cartello comunista Izquierda Unida.
Anche in Italia i commenti non si fanno attendere: Franco Grillini invita Berlusconi a prendere esempio “dal suo amico Aznar” e a dirsi favorevole ai diritti delle coppie di fatto, anche omosessuali. «Tanto più – spiega il deputato DS e presidente onorario Arcigay – che l’Istat segnala un clamoroso e importante aumento delle coppie di fatto in questo Paese».
«Per il partito popolare europeo – prosegue Grillini – questo rappresenta una riconferma assicurata, dato che il riconoscimento delle coppie di fatto rappresentava uno dei pezzi forti della campagna elettorale di Zapatero». A suo dire si tratta, dunque, di una notizia importantissima. Per tre ragioni. «Primo perché arriva dalla cattolicissima Spagna e dal partito popolare di Aznar. Poi perché giunge in un momento in cui il cardinale di Madrid Rouco Varela aveva sparato a zero sulla questione, e ciò dimostra quanto i democristiani spagnoli siano assai più autonomi dalla gerarchia ecclesiastica che non i colleghi italiani sempre proni ad obbedir tacendo».
Infine, aggiunge Franco Grillini, essendo la questione gay centrale nella campagna elettorale della Spagna «Aznar ha tolto alla sinistra un cavallo di battaglia. Il che fornisce un insegnamento anche alla sinistra italiana. La morale di questa storia è che su questi temi, che sono poi temi di civiltà, non ci sono più tabù nemmeno per la destra… almeno negli altri Paesi europei».
«Cade definitivamente il falso convincimento per cui i diritti delle coppie omosessuali possano essere riconosciuti solo nei paesi a cultura anglosassone – è il commento del Presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice – Dopo la Francia, il Portogallo e il Brasile, la Spagna sarebbe l’ennesimo paese a maggioranza cattolica a riconoscere l’amore gay».
«La gran parte della classe politica italiana, invece – commenta il presidente nazionale Arcigay – rimane purtroppo vittima di una sudditanza morale ai dettami del Vaticano che non ha eguali negli altri paesi a fortissima tradizione cattolica. L’Italia rappresenta ormai la Bella Addormentata d’Europa sul tema dei diritti civili, tradendo così quel rispetto del carattere laico dello Stato tante volte invocato dal presidente Ciampi».