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Spagna: sindaci conservatori rifiutano nozze gay

I sindaci conservatori di diversi capoluoghi di provincia spagnoli hanno annunciato che si rifiuteranno di celebrare i matrimoni delle coppie omosessuali.

MADRID – I sindaci conservatori di diversi capoluoghi di provincia spagnoli hanno annunciato che si rifiuteranno di celebrare i matrimoni delle coppie omosessuali, previsti dalla legge già approvata dalla Camera e che dovrebbe entrare in vigore quest’estate. “Se questa legge mi permette di sposare degli omosessuali, io non eserciterò questa facoltà”, ha detto il sindaco di Valladolid, Javier Leon de la Riva, membro del Partito Popolare (PP). “per me non è un problema che le coppie gay abbiano gli stessi diritti del resto dei cittadini. Quello che non mi sembra giusto è che la loro unione abbia il nome di matrimonio”. I sindaci di Leon, Mario Amilivia, e di Avila, Miguel Angel Garcia, hanno espresso il loro sostegno al collega di Valladolid e la stessa decisione è stata presa dai sindaci di altre località più piccole. “Sono un cattolico prima di essere un politico e non posso sposare degli omosessuali”, ha dichiarato il sindaco di Villarta de San Juan, Vicente Gil Ortega. Anche una parte dei magistrati si schiera contro la legge. L’APM, associazione professionale di orientamento conservatore, minaccia di ricorrere alla Corte Costituzionale. “Fare appello all’obiezione di coscienza non è possibile”, ha replicato il ministrio socialista della Giustizia, Juan Fernando Lopez Aguilar. Il matrimonio fra omosessuali è “un contratto di diritti e doveri, una relazioen civile regolata dal Parlamento” e la sua applicazione da parte di funzionari pubblici “non minaccia la libertà di coscienza, non ha niente a che vedere con la religione, nè con un sacramento”.