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Stato di San Paolo: sì alle nozze gay (grazie ad un giudice)

Un giudice di San Paolo ha emesso una sentenza che permette a tutte le coppie gay di sposarsi senza dover ricorrere al tribunale e senza dover passare prima da un’unione civile.

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Mentre Benedetto XVI lancia l’ennesimo anatema sul matrimonio gay, anche lo stato di San Paolo del Brasile, dove si trova la capitale, decide di riconoscere il matrimonio gay senza costringere ogni singola coppia ad ottenere prima una sentenza di un tribunale.
Inoltre, da adesso, i cittadini gay stranieri che vogliono sposare un brasiliano riceveranno un visto per motivi matrimoniali, molto più facile da ottenere rispetto a quello per le unioni civili rilasciato fino ad ora.

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A deciderlo è stata una sentenza del giudice Judge Fernando Henrique Pinto che ha dichiarato come "la sentenza intende abilitare il riconoscimento e la registrazione delle unioni tra persone dello stesso sesso, senza dover ricorrere ad una causa legale".  Il giudice ha commentato che la sentenza "rende onore alla dignità umana di una porzione della società".

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Pinto ha stabilito che le coppie gay che non sono ancora registrate secondo il rito delle unioni civili, possono richiedere di sposarsi regolarmente senza dover passare prima, appunto, dall’unione civile.
Secondo molti, centinaia di coppie gay degli stati circostanti confluiranno a San Paolo per sposarsi.
Il giudice che ha emesso questa sentenza storica è lo stesso che lo scorso anno aveva concesso alla prima coppia gay della storia del Brasile di convertire la loro unione civile in un vero e proprio matrimonio.