Navi Pillay, Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani, ha spinto tutti i Paesi del mondo ad abolire le discriminazioni legali contro i gay a
partire dalla pena di morte per sesso consensuale tra omosessuali. Nel suo appello al Consiglio per i diritti umani, la Pillay ha poi chiesto ai governi di dichiarare illegale ogni forma di abusi basata sull’orientamento sessuale delle persone.
L’organismo dell’Onu ha approvato per la prima volta a giugno una risoluzione di condanna contro la discriminazione dei gay. Il passaggio del
documento è stato definito storico da Stati Uniti, Unione europea e altri Paesi, ma criticato da alcuni Stati africani e musulmani. Il sistema giudiziario in Iran, Mauritania, Arabia Saudita, Sudan e Yemen prevede ancora la pena di morte per relazioni tra persone dello stesso sesso.
In Europa la situazione è certamente migliore ma permane l’omofobia. Una
ricerca effettuata dall’ufficio studi del Consiglio d’Europa deuncia che "Molti progressi sono stati raggiunti negli ultimi anni nella lotta all’omofobia, ma in tanti paesi d’Europa c’e’ ancora molto razzismo: la situazione è disastrosa. C’è persino chi tenta di varare leggi che criminalizzino le tendenze sessuali. Finora si tratta di progetti non realizzati, che indicano, però, delle correnti di pensiero pericolose che bisogna cercare di far regredire al piu’ presto".