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Storace: «Non pagheremo i vizi dei diversi»

E’ stata approvata dalla Regiona Lazio una legge che concede un finanziamento di un miliardo alle strutture giovanili della Chiesa; prevista una legge sulla famiglia che escluda i gay.

Un provvedimento destinato a far discutere è stato approvato dopo un lungo dibattito durato 15 ore, la notte di mercoledì scorso, dalla regione Lazio, presieduta da Francesco Storace. Il provvedimento, sostenuto anche dall’assessore al personale Giulio Gargano, «riconosce la funzione educativa, formativa, aggregativa e sociale svolta dall’ente parrocchia, dagli istituti cattolici, dagli enti di culto riconosciuti dallo Stato, attraverso le attività di oratorio, finalizzate alla promozione, all’accompagnamento e al supporto della crescita armonica dei minori, adolescenti e giovani che vi accedono spontaneamente anche al fine di prevenire il disagio sociale, minorile e adolescenziale». E’ previsto un finanziamnto di un miliardo.

Ancora una mossa, dunque, che conferma il legame della politica italiana con il Vaticano, approvata da una giunta di centro destra, ma, udite udite, anche dal voto favorevole dei quattro esponenti DS presenti in aula; rc ha votato contro mentre Margherita, Udeur e Democratici si sono astenuti. «Adesso – annuncia Storace – lavoreremo per la parità scolastica, ovvero dare la possibilità anche al bambino più povero di frequentare la scuola più lussuosa». E poi la giunta del Polo intende modificare la legge regionale sulla famiglia. «Voglio – ha detto Storace – che le tasse pagate dai cittadini vengano utilizzate dai figli dei poveri e non per pagare i vizi dei diversi. Perché un omosessuale ha diritto ad una casa popolare, solo per il fatto di essere omosessuale? Questa è una discriminazione-privilegio».

Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli ha immediatamente reagito alla notizia con un comunicato in cui si afferma che le parole di Storace sono "oltremodo offensive". «Le rivendicazioni degli omosessuali sono state sempre per ottenere la giusta e dovuta eguaglianza nei diritti civili – afferma il comunicato – Siamo cittadini che pagano le tasse, e come single, addirittura in proporzione maggiore ed abbiamo quindi il diritto di sindacare su come i nostri soldi vengano impiegati. Noi crediamo debbano essere impiegati per il miglioramento della scuola pubblica e non per facilitare l’accesso alla scuola privata, un servizio, come dice Storace, di lusso e al quale si accede per libera scelta. Chi decide di frequentare le scuole di stati esteri (quelle del Vaticano) è costretto appunto per il non adeguato livello di quelle italiane».

Il Mario Mieli lamente anche che «come al solito Storace è capace di solo di alimentare odio, discriminazione, ignoranza, insieme ai suoi compagni clerico-fascisti, definendo l’omosessualità un vizio e facendo finta di occuparsi dei figli dei poveri. Oggi la chiesa ha un miliardo in più da spendere, e i cittadini italiani più poveri non solo economicamente, ma anche socialmente e culturalmente».