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Storica sentenza della Corte Suprema: nozze gay valgano ovunque

I giudici della Corte Suprema stabiliscono che il matrimonio non è solo fra uomo e donna, che le nozze celebrate in uno stato valgano anche negli altri e alla California intima di abolire il divieto.

La Corte Suprema ha scritto una pagina di storia americana decidendo su due questioni fondamentali per le persone lgbt. I giudici hanno sentenziato l’incostituzionalità del DOMA e ha indicato alla corte della California di abolire la Proposition8.

DOMA – Il Doma, “Defense of Marriage Act”, è una legge approvata nel 1996 e appoggiata sia dai democratici – compreso l’allora

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presidente Bill Clinton – che dai repubblicani e che fa cadere l’obbligo di reciprocità fra stati nel caso di un matrimonio gay. In pratica, se una coppia si sposa in uno degli stati che riconoscono le nozze gay, il loro matrimonio e i diritti annessi non possono essere fatti valere in uno stato che non ha una legge sui matrimoni gay. Con l’aumentare del numero di stati che prevedono le nozze fra persone dello stesso sesso e di coppie sposate, al contraddizione si è fatta negli anni più forte: una coppia sposata a New York si trovava “divorziata” di fatto in Texas. Senza voler obbligare uno Stato ad approvare una legge sulle nozze gay, la Corte ha comunque stabilito che non può certo essere introdotta una discriminazione per chi invece è sposato in un altro Stato. La legge, inoltre, stabiliva che il governo centrale potesse parlare di matrimonio solo riferendosi all’unione tra un uomo e una donna. Per questo motivo il presidente Obama non ha potuto fino ad oggi legiferare in materia pur essendo favorevole alle nozze lgbt lasciando che i singoli stati decidessero le sorti dei loro cittadini.

Proposition 8 – Dopo sei mesi da quando la California approvò i matrimoni gay e dopo le nozze di migliaia di coppie, un referendum, la Proposition 8, abrogò tale legge trasformando tutti coloro che si erano spostati fino a quel giorno, cittadini singoli come prima dell’entrata in vigore della legge. La Corte Suprema spiana la strada ai matrimoni gay evitando di decidere sulla Proposition 8 ma rimandano la decisione ad una corte dello Stato con indicazione di abolire la legge.

#LoveIsLove – “L’amore è amore”. Questo è l’hashtag lanciato su Twitter dal presidente Barack Obama che ha voluto così festeggiare la sentenza della Corte Suprema sulle nozze gay. «La sentenza di oggi sul Doma è un passo storico verso la #parità nei matrimoni», si legge nel messaggio del capo della Casa Bianca, che usa l’hashtag degli attivisti per le nozze gay e poi ne aggiunge uno nuovo: #LoveIsLove. SUccessivamente, mentre era ancora in volo Dakar, Barack Obama ha voluto congratularsi con i legali californiani che hanno vinto la causa davanti alla Corte Suprema. Obama ha detto loro di essere orgoglioso per quello che hanno fatto per la causa dell’uguaglianza. «Siamo tutti orgogliosi di voi. Con il vostro lavoro – ha detto il presidente – le cose hanno preso la strada giusta. Dovreste essere molto orgogliosi di quello che avete fatto oggi».

Oggi i matrimoni gay sono legali in 12 stati americani. Il Minnesota è stato l’ultimo a legalizzarli dopo Connecticut, Massachusetts, Delaware, Iowa, Rhode Island, Maine, Maryland, Stato di Washington, New Hampshire, Vermont, New York.

Ecco il momento in cui i manifestanti in attesa fuori dalla Corte Suprema hanno ricevuto il segnale che annunciava la decisione contro la DOMA:

La telefonata di Obama dall’AirForceOne per congratularsi coi legali che hanno vinto la causa contro la DOMA: