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Strage di Oslo: contro i gay e “l’eccesso di egualitarismo”

Nella sua “Dichiarazione di indipendenza” in cui descrive metodi di costruzione di bombe e organizzazione di attentati, Andres Behering Brieivk attacca anche le lotte per i diritti delle persone lgbt.

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Ci sono anche i gay nel manifesto scritto dall’autore della strage compita lo scorso weekend in Norvegia. Andres Behering Brieivk, nella sua "European Declaration of Independence" lunga più di 1500 pagine, se la prende con quelli che secondo lui sarebbero i "multiculturalisti" ovvero i moderni marxisti che avrebbero corrotto la vita dell’Europa occidentale e degli Stati Uniti con il loro eccessivo egualitarismo.

Tra i multiculturalisti, rientrano anche i gay o comunque coloro che vorrebbero una condizione egualitaria per le persone lgbt verso le quali l’attentatore di Oslo dichiara di non avere nessun problema e anzi di avere "conosciuto molti gay" e non essere "interessato q auello che fanno in casa loro". L’attribuire un sentimento anti gay ai cristiani sarebbe, da parte sempre dei "multiculturalisti", un volere attribuire facili stereotipi che rendono più facile etichettare e combattere le persone.

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E sono i multiculturalisti e il multiculturalismo i nemici di quest’uomo che si dichiara, appunto, contrario a quello che chiama "egualitarismo estremo". "L’egualitarismo estremo che si vede nell’Europa Occidentale – scrive nel suo manifesto – ha permesso che si sviluppassero crociate contro chiunque non si conformi al modo di vedere multiculturalista/marxista. Stando ai nazisti del nostro tempo, se non supporti il multiculturalismo sei spazzatura umana e la persecuzione della spazzatura umana è permessa e incoraggiata".

Essere gay, però, per l’autore della strage, potrebbe essere una buona copertura a lungo termine perché dichiarandosi gay e chiedendo agli altri di non divulgare la notizia, si impedirebbe di far scavare troppo nella propria vita. Rimanere nell’ombra diventa, nella strategia violenta di quest’uomo, il modo migliore per vivere in clandestinità e prepararsi ad azioni violente perché, scrive, "la violenza è la madre del cambiamento".

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Per descrivere, però, le ragioni della sua scelta, fa una serie di esempi compreso uno in cui se un uomo degli anni ’50 tornasse adesso, in un’epoca in cui "l’omosessualità è considerata normale e moralmente accettabile" penserebbe che questo mondo non è lo stesso in cui aveva vissuto lui.

Nel mondo come lo immagina l’attentatore, "l’esaltazione dell’omosessualità va evitata. Gli uomini dovrebbero lasciare le porte aperte per le donne. Le donne dovrebbero essere madri e casalinghe, non soldati e poliziotti. I bambini non dovrebbero essere concepiti fuori dal matrimonio".

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Le posizioni di questo genere e i riferimenti ai gay sono molti in quelle 1516 pagine in cui perfino Benedetto XVI è definito "codardo, incompetente e illegittimo" per avere abbandonato la cristianità e i cristiani europei e in cui Anders Behring Breivik stila anche l’elenco degli schieramenti politici da appoggiare. Per l’Italia figurano Alleanza Nazionale, la Lega Nord, il Movimento Sociale Fiamma Tricolore, La Destra, il Fronte Sociale Nazionale, Forza Nuova e Destra Nazionale.