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Striscioni omofobi a Napoli di Forza Nuova. La denuncia di Arcigay

Altri striscioni omofobi di Forza Nuova imbrattano i muri delle città italiane. Questa volta tocca a Napoli e Salerno. Arcigay denuncia: “è questa la libertà d’opinione che si vuole tutelare?”

Cresce il clima di ostitlità per la comuità lgbt dopo la discussione in Aula della legge contro l’omofobia, poi approvata con una tutela per le organizzazioni omofobe. A fare la voce grossa è ancora Forza Nuova, che a Napoli e Salerno ha imbrattato i muri con striscioni contro l'”omofollia”.

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«È ormai diventata una vera e propria propaganda omofoba quella che si sta scatenando in Italia dopo il voto della Camera sulla legge contro l’omotransfobia», dice Flavio Romani, presidente di Arcigay, commentando la notizia. «In questi giorni – prosegue – si moltiplicano le espressioni di odio rivolte alla comunità lgbt, sotto forma di slogan fanatici come in questo caso, oppure sotto forma di convegni pubblici privi di contraddittorio. Questi ultimi sono spesso messi in campo da associazioni cattoliche, che in numerose città italiane (Verona, Torino e Milano per citare le principali) e spesso con il sostegno delle istituzioni si stanno mobilitando per diffondere un vero e proprio allarme sociale rispetto alle persone omosessuali e alle loro famiglie, descritti come una minaccia ai valori tradizionali. È questa – si chiede Romani – la libertà di opinione che il Parlamento si sta preoccupando di tutelare? Qual è l’ostilità che questa propaganda sta costruendo attorno agli adolescenti omosessuali alle prese con il proprio coming out? Chi si prende la responsabilità di questo clima e degli esiti che ha nella vita dei tanti cittadini che ancora non hanno, in questo Paese, il minimo riconoscimento?”. “Da parte nostra – conclude Romani – ribadiamo l’appello ai parlamentari affinché affrontino il tema dei crimini d’odio fuori dalle logiche del compromesso e con lo sguardo rivolto alla soluzione di un problema, quello della discriminazione delle persone lgbt, che è il vero allarme in questo Paese».