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Sundance: solo caldi applausi per “Un altro pianeta”

Al festival di Robert Redford nessun premio, ma una buona accoglienza per il film rivelazione di Tummolini. Vince ‘Push’ di Lee Daniels, un premio speciale va al bisex ‘Humpday’ di Lynn Shelton.

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Non è riuscito ‘Un altro pianeta’ di Stefano Tummolini, film gay rivelazione del 2008 già vincitore del Queer Lion a Venezia, nell’impresa di entrare nella rosa dei premiati del Sundance Festival appena conclusosi nella nevosa Park City (Utah). Vince l’americano ‘Push’ di Lee Daniels, una pellicola drammatica tratta dal romanzo di Ramona Lofton, più nota con lo pseudonimo di Sapphire, su una ragazza obesa afroamericana di Harlem messa incinta dal padre. La protagonista è un’attrice sconosciuta, Gabourney Sidibe, ma i comprimari sono un’inedita Mariah Carey imbruttita e un altrettanto inedito Lenny Kravitz borderline.

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Il Premio Speciale della Giuria ‘Spirit of Independence’ è andato a una commedia erotica dai risvolti bisex, ‘Humpday’ di Lynn Shelton, in cui due amici etero, Andrew e Ben, si ritrovano a una festa dove gli invitati realizzano filmini hard per partecipare al festival porno-underground regionale. Complice un bicchiere di troppo, Ben cerca di convincere Andrew che l’unica idea originale per un soggetto hard è la seguente: Andrew deve fare sesso con lui davanti alla telecamera… Ma Ben è sposato e la moglie Anna non gradirà affatto l’avventura omo del marito. Lo vedremo al Togay?

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L’opera prima di Tummolini ha comunque ricevuto una buona accoglienza nella storica sede del festival, l’Egyptian Theatre: "Quando siamo entrati in sala, l’aria era elettrica" racconta il regista a ‘Il Messaggero’. "Sentivo l’aspettativa del pubblico, la sua curiosità, l’attenzione. Mi hanno chiamato sul palco e con la faccia rossa e la voce che mi tremava, sono riuscito a dire solo ‘thank you’. Poi si sono spente le luci, ed è iniziato il film. Gli spettatori hanno seguito tutto in religioso silenzio, ma ridendo molto meno che a Salt Lake City. Confesso che a un certo punto ho temuto il peggio. ‘Pazienza’ mi sono detto, ‘è già molto essere arrivato fin qui…’
 

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Poi, però, sul finale, è arrivato l’applauso. Caldo, affettuoso: ‘warm’, come dicono da queste parti. Molti sono rimasti per il dibattito, che è durato almeno venti minuti. Hanno fatto pure gli auguri ad Antonio (Merone, il protagonista – n.d.r.), che festeggiava il suo compleanno. E all’uscita del cinema, un uccellino mi ha detto che durante la proiezione si è affacciato in sala anche Redford – il che, a detta degli organizzatori, è un fatto straordinario".
‘Un altro pianeta’ ha solleticato anche l’attenzione dei distributori internazionali: ha già diversi contratti di prevendita all’estero col titolo ‘A day in a life’ (‘Un giorno in una vita’).