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Sydney: parte il Gay Mardi Gras

Sabato prossimo il celebre corteo di Sydney, accusato nelle ultime edizioni di perdita di identita’ e di asservimento agli sponsor, promette di tornare alle sue origini ‘politiche’.

Sabato prossimo il celebre corteo carnevalesco del ‘Gay Mardi Gras’ di Sydney, accusato nelle ultime edizioni di perdita di identita’ e di asservimento agli sponsor, promette di tornare alle sue origini ‘politiche’. Gli organizzatori hanno scelto per l’apertura della sfilata un carro che prende in giro l’ipocrisia delle gerarchie della chiesa e la controversa questione dell’accesso alla comunione da parte di fedeli gay e lesbiche.

«Vi saranno cardinali, angeli e diavoli, il carro prendera’ di mira le istituzioni e il modo in cui queste trattano con ipocrisia le persone gay e lesbiche – ha detto il direttore del comitato del corteo, Mark Barraket – Credo che la nostra comunita’ si aspetti che la sfilata torni ad essere di nuovo una dichiarazione politica, e non soltanto un enorme party, perche’ e’ cominciato come manifestazione di protesta».

La sfilata prevede la partecipazione di 170 carri, tra cui diversi gruppi giovanili e sportivi per ricordare le Olimpiadi Gay del prossimo novembre a Sydney. Sembra pero’ difficile che si torni alle folle da mezzo milione di spettatori, con migliaia di turisti da tutto il mondo, come nelle edizioni passate. Quest’anno le vendite di biglietti per la grande festa post-corteo sono state scarse, diversi eventi culturali sono stati cancellati e il comitato organizzatore appare vicino alla bancarotta. Dietro questi problemi pratici, secondo i commentatori, coverebbe un malessere piu’ profondo: dagli umili inizi come piccola marcia di protesta nel 1978, con piu’ poliziotti che manifestanti e diversi arresti, il Mardi Gras sembra aver perduto il suo spirito di provocazione e rivendicazione sociale, per diventare uno di tanti eventi del calendario turistico.

Il Carnevale gay e’ stato adottato da Sydney come esuberante celebrazione della vita, e il corteo e’ trasmesso in diretta dalle reti tv. E con il successo popolare e’ venuto il sostegno entusiastico dei politici e di ricchi sponsor commerciali, dai produttori di vodka a quelli di telefonini. Il crescente successo della festa col tempo avrebbe causato grossi problemi: sia ‘culturali’ – l’alienazione cioe’ di ampie sezioni della comunita’ gay, che lamentano appunto l’abbandono delle radici politiche – sia finanziari ed amministrativi. Ora gli organizzatori promettono di riportare in prima linea l’impegno politico: «la sfilata sara’ edonistica, controversa e molto politica», ha assicurato Barraket.