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TACCHI ALTI E MARICONAS

Meraviglie musicali dalla Spagna

La notizia è questa: accaparratevi (se interessa il genere) due dischi dell’etichetta Tacones Altos – Tacchi Alti – la cui casa discografica Boozo Music ha chiuso. Oltre che bellissimi, i dischi diventano anche due rarità e chi li arraffa ha in casa sua due cimeli, un pezzo di storia e ciao.

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Si sa, la Spagna (non Ivana) – partita più tardi di noi sui temi della modernità – ci sta fregando in velocità e qualità. Non solo con l’AVE, meraviglioso treno rapido che collega Madrid al Mediterraneo (TrenItalia, vergogna!) o Ibiza che è diventata quello che Rimini sogna di essere e il Sud Italia non sarà mai…

E’ la cultura gay che si afferma, e il sorriso bonario della società nei suoi confronti. Con l’immediatezza e la sincerità spesso disarmanti della lingua e dello spirito spagnolo.

Il primo CD da arraffare è "Rockstation" di McNamara, duo che riunisce Fabio McNamara (pazza storica e attore dei primi Almodovar) e Luis Miguélez chitarrista del gruppo storico "Alaska y Dinarama", ora rocker e produttore free-lance. Due fondamenta punk della cosiddetta Movida madrilena.

Fabio -per come sa giocare con la lingua- meriterebbe un posto nell’Accademia della Lingua Spagnola. Ed e’ cuuuuuuuula, aiutatemi a dire quanto. No, di più.

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L’album ha per lui un che di autobiografico colorato dalla chitarra rock tosta di Miguélez: "Faaany… (il suo soprannome) Soy el ave fenix!!!" Risorta dalla propria ceneri perché amata da Dio e ha ritrovato la fede mangiando – come ha dichiarato a El Pais- molto pollo e molto coniglio… però crudi!

Poi c’è "Mi correo electronic…Oh!", presa in giro scheccante della furia Internet da parte dei gay, e canzoni d’amore memorabili per misura e rigore ("Gritando Amor" e "Yo Creo En Ti").

Passando per capolavori del camp come "Ultraceñidas", storia di due checche trovate a Parigi morte congelate in minigonna e gioielli "de tres gran class" o "Placer por el Placer", storia di quanta droga s’e’ sparata certe gente nel corso dell’esistenza.

Praticamente, quello che in Italia non siamo riusciti ad avere (forse fu Patty Pravo, ma oggi è stanca oppure Ivan Cattaneo degli albori che venne poi dirottato al revival anni ’60 per potersi permettere la sacrosanta camicia di Gucci quotidiana).

TACCHI ALTI E MARICONAS - diossa malyzzia - Gay.it Archivio

Disco #2 da empireo della Favolosa Iconoclasta è firmato dal solo Miguélez e si chiama "Alto Standing", ma si avvale delle interpretazioni di travestite, drag-queens e baracche varie dei 4 angoli di Spagna.

Non si riesce a scegliere la meglio: c’è una favolosa chiamata La Prohibida che interpreta "Harley Davidson" -successo nei ’60 dalla Bardot- e poi si lamenta d’amore in "El hombre che se llevó a mi hombre" (crede di aver cuccato il maschio giusto, ma questo se ne va via con un altro uomo). O Paranoika Gonsales che racconta il week-end drogato chiusa nei bagni della discoteca. O le ormai celeberrime Diossa e Malyzzia "la divas mas trash". O Josephine con "Silicona" (indovinate l’antifona), Jill che esegue "Fashion Victims"…

L’apoteosi è "Somos iguales", inno gay che è invito all’autostima ma anche all’autoironia. Mentre il coro intona "Somos Iguales" ("davanti all’amore siamo tutti uguali, cerca di capirlo…"), l’una con l’altra si sbeffeggiano e prendono in giro gli ascoltatori: "Cagna!". "Con la parrucca o senza tacchi, siamo uguali davanti all’amore" una canta e l’altra risponde "Travestita! Finocchia!". Addio a sensi di colpa gay, autocastrazione. E a tutta la retorica dell’autocelebrazione da gay pride.

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Difficile descrivere tutte le 1000 e una marcata di queste due sberle al perbenismo che ogni amante del camp latino deve avere. La vostra copia può essere ottenuta con una bella vacanza alla libreria Berkana, plaza Chueca, Madrid. Oppure più semplicemente via Internet.

https://encuentros.elmundo.es/Edigitales/?debate=la_prohibida&grupo=elmundo

di Paolo Rumi