Stati Uniti – Gay.it Archivio https://archivio.gay.it Archivio Storico di Gay.it Wed, 14 Jul 2021 11:34:02 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.3 Negli USA i gay da lunedì possono donare sangue, ma solo se casti… https://archivio.gay.it/gay-donare-sangue-stati-uniti Wed, 23 Dec 2015 17:19:53 +0000 https://archivio.gay.it/gay-donare-sangue-stati-uniti

In un lancio stampa del 21 Dicembre, la prestigiosa Associated Press ha riferito che la FDA (l’ente di controllo su farmaci ed alimenti degli Stati Uniti), ha deciso di eliminare tutte le restrizioni per le donazioni di sangue finora rivolte a gay e bisessuali. Il lancio stampa, commenta oggi in un articolo il Washington Post, avrebbe dovuto precisare che la FDA ha deciso di eliminare alcune delle restrizioni basate sul rischio HIV per le donazioni di sangue da parte di tutti i donatori.

Negli USA i gay da lunedì possono donare sangue, ma solo se casti... - fda food and drug usa - Gay.it Archivio

Una cosa comunque è certa. Lunedì, dopo ben trent’anni, è stato formalmente revoceto il divieto per gay e bisessuali di donare il sangue, ma rimangono comunque alcune significative restrizioni che non fanno cantare del tutto vittoria alle associazioni LGBT statunitensi. La Food and Drug Administration ha infatti annunciato che sostituirà il divieto a vita con una nuova politica che rifiuterà le donazioni da parte di uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini durante l’anno precedente. Insomma, per donare bisognerà essere casti da almeno un anno.

Negli USA i gay da lunedì possono donare sangue, ma solo se casti... - usa gay donazione sangue - Gay.it Archivio

Le associazioni LGBT hanno commentato solo parzialmente la notizia, sostenendo che si tratta di un primo significativo passo, che ma che gay e bisessuali continuano ad essere discriminati e stigmatizzati: così David Stacy, della Human Rights Campaign, il più grande gruppo degli Stati Uniti per i diritti delle persone LGBT. Il Dottor Peter Marks della FDA si è difeso dicendo che il cambiamento è “sostenuto da prove scientifiche” e “continuerà a proteggere le forniture di sangue.” Secondo i calcoli della FDA, il rischio di avere sangue infetto con donazioni da parte di gay e bisessuali con una attività sessuale minimamente intensa, pur in presenza di screening continui del plasma donato, aumenterebbe il rischio addirittura del 400%.

Tutte le donazioni di sangue negli Stati Uniti sono infatti sottoposti a screening per l’HIV ma vi è una ben nota finestra di circa 10 giorni tra l’infezione iniziale e quando il virus può essere rilevato dai test attuali.

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Arbitro dell’NBA fa coming out dopo insulti omofobi https://archivio.gay.it/arbitro-dell-nba-fa-coming-out-dopo-insulti-omofobi Tue, 15 Dec 2015 17:19:53 +0000 https://archivio.gay.it/arbitro-dell-nba-fa-coming-out-dopo-insulti-omofobi

Dopo l’ex giocatore Jason Collins e l’arbitro Violet Palmer, un altro fischietto Nba si è deciso a fare coming out: si tratta di Bill Kennedy, uno che in carriera ha diretto più di mille partite comprese gare a Mondiali e Olimpiadi. Kennedy, che arbitra in Nba da 18 stagioni, era stato insultato con epiteti a sfondo omofobo da Rajon Rondo, giocatore dei Sacramento Kings che è stato infatti multato e squalificato.

Arbitro dell'NBA fa coming out dopo insulti omofobi - bill kennedy nba - Gay.it Archivio

L’arbitro ha dichiarato a Yahoo!Sports: “Sono orgoglioso di essere un arbitro Nba e sono orgoglioso di essere gay. Sto seguendo le orme di altri che si sono identificati nella speranza di inviare un messaggio ai giovani uomini e donne nello sport affinchè nessuno li faccia vergognare di quello che sono”. Dopo aver fatto coming out, Bill Kennedy ha ricevuto piena solidarietà dal commisioner Nba David Silver: ““Supporto con tutto il cuore la decisione di Bill Kennedy di vivere la sua vita in maniera orgogliosa e aperta. In 18 anni Bill ha sempre svolto il suo lavoro con grande passione e dedizione. Qualità che continuerà ad avere sia come arbitro che come esempio per altre persone. Anche se ha la nostra lega ha fatto grandi passi in avanti, il nostro dovere è quello di continuare a far trattare tutti i nostri componenti con grande rispetto e dignità“.

Nel referto che la Nba ha analizzato prima di comminare la pena a Rondo, si legge che il playmaker di Sacramento, espulso nella gara di Città del Messico del 3 dicembre scorso, ha più volte usato la parola ‘faggot‘ (termine dispregiativo per gli omosessuali) rivolgendosi all’arbitro Kennedy. Le parole pronunciate da Rajon Rondo gli sono costate l’espulsione e una squalifica di una giornata.

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Scandalo gay a New York: l’Arcivescovo sapeva tutto https://archivio.gay.it/scandalo-gay-a-new-york-l-arcivescovo-sapeva-tutto Sat, 12 Dec 2015 17:19:53 +0000 https://archivio.gay.it/scandalo-gay-a-new-york-l-arcivescovo-sapeva-tutto

Nella Grande Mela si sta allargando a macchia d’olio lo scandalo che il New York Post ha svelato, scoprendo che un gruppo di fedeli di una parrocchia del Bronx aveva accusato il loro reverendo, padre Peter Miqueli, di aver speso in 13 anni la bellezza di 1 milione di dollari nella frequentazione di un escort sadomaso, Keith Crist (nomen omen, dicevano i latini…), pagato la bellezza di 1000 dollari a prestazione, al quale aveva regalato anche un appartamento, col quale aveva fatto lunghi viaggi e che aveva perfino tentato di coinvolgere nell’amministrazione della parrocchia, come business manager.

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Scandalo gay a New York: l'Arcivescovo sapeva tutto - Keith Crist Tatyana Gudin - Gay.it Archivio

A parlare ora è l’ex fidanzata di Keith Crist, Tatyana Gudin (nella foto). La ragazza ha mostrato ai giornalisti del New York Post le svariate email inviate durante l’estate scorsa all’Arcivescovo di New York, il Cardinale Timothy Dolan, rappresentante del Papa negli Stati Uniti, con le quali lo informava nei dettagli di cosa stava succedendo tra il suo compagno e padre Peter Miqueli. Le email contengono dettagli assai piccanti: ad esempio, pare che il reverendo usasse indossare un collare da cane nelle sue costose sessioni sadomaso con l’escort. La ragazza dice di avere più volte denunciato al Cardinale Dolan il fatto che Keith Crist, suo compagno, fosse stato messo a capo del negozietto della parrocchia, licenziando il gestore precedente. Per coprire il crollo delle vendite del negozio, forse dovuto anche al fatto che il reverendo vi prendeva il suo whisky da 300 dollari a bottiglia senza pagarlo, Crist avrebbe licenziato diversi commessi senza alcun valido motivo.

Scandalo gay a New York: l'Arcivescovo sapeva tutto - Peter Miqueli escort - Gay.it Archivio

Le email inviate al Cardinale Dolan sono molto chiare: “Keith has been Father Miqueli’s gay for-pay prostitute“, vi si legge, ed ancora “More specifically, Father Miqueli is Keith Crist’s toilet slave” (Keith, nella foto, è stato il prostituto di Padre Miqueli e più specificatamente Padre Miqueli è il ‘toilet slave’ di Keith Crist, ndr). Ma ancora, incredibilmente più nel dettaglio: “If you don’t know what that means, Cardinal, I will break it down for you . . . Keith Crist uses Father Miqueli as his toilet, and Father Miqueli drinks his piss during their weekly, 3 day get-togethers when they take off to Father Miquelis house in Brick, NJ, far away from prying eyes” (se non sa cosa intendo, Cardinale, glielo spiego io…. Keith Crist usa Padre Miqueli come suo gabinetto, e Padre Miqueli beve la sua pipì settimanalmente, nei tre giorni che passano insieme nella causa di Padre Miqueli a Brick, nel New Kersey, ben lontano da occhi indiscreti, ndr). Tatyana non ha peli sulla lingua: al Cardinale spiega nel dettaglio gli attrezzi sessuali comprati dal sacerdote come dildi, cinture di castità, frustini e catene, tutte coi soldi della parrocchia con i quali, peraltro, il prelato avrebbe pagato pure l’affitto della casa nella quale si incontravano, circa mille dollari al mese.

Scandalo gay a New York: l'Arcivescovo sapeva tutto - Peter Miqueli 1 - Gay.it Archivio

Ma non è tutto. L’ex fidanzata dell’escort racconta che la fantasia sessuale del reverendo arrivava fino a pensare di essere umiliato in pubblico, nella sezione cassidica (ebraica) del Boro Park di Brooklyn, di fronte ad una ragazza di religione ebraica…. e quando padre Miqueli scoprì che la bella fidanzata del suo bel escort era ebrea, insistette perchè questa fantasia sessuale si avverasse. Ma alla fine, non si arrivò a tanto.

Scandalo gay a New York: l'Arcivescovo sapeva tutto - dolan papa francesco - Gay.it Archivio

Le email inviate dall’ex fidanzata dell’escort coinvolto nello scandalo risultato ricevute dall’Arcidiocesi di New York. Dall’Arcidiocesi, come si può capire, le reazioni sono minimali, ma il Cardinale Dolan è sotto una bufera mediatica in queste ore. L’unica, secca comunicazione che è pervenuta ad oggi dall’Arcidiocesi è che le attività del reverendo Miqueli sono sotto inchiesta…. ma è evidente che qualcuno, ad iniziare dal Cardinale Dolan, dovrà rispondere ai fedeli e probabilmente anche al Vaticano del proprio comportamento.

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Randy Berry, l’ambasciatore di Obama sui diritti LGBT https://archivio.gay.it/randy-berry-l-ambasciatore-di-obama-sui-diritti-lgbt Fri, 13 Nov 2015 17:19:53 +0000 https://archivio.gay.it/randy-berry-l-ambasciatore-di-obama-sui-diritti-lgbt
Randy Berry, l'ambasciatore di Obama sui diritti LGBT - out obama 1 - Gay.it Archivio

Randy Berr non è un diplomatico qualunque. Ha 50 anni, è un vero e proprio diplomatico di carriera e nei suoi precedenti 23 anni di attività non si è mai occupato specificamente di queste tematiche. Ma da poco Randy è inviato speciale della Casa Bianca sui diritti delle persone LGBT: “non facciamo campagna per i matrimoni gay, o per le adozioni in coppie omosessuali – spiega a Repubblica -. Del resto questa è una questione nuova anche per gli Usa. Ma sul fatto che le persone non debbano essere perseguitate per la loro identità non dovrebbero esistere controversie.” Una figura così, del tutto nuova nel panorama della diplomazia internazionale, l’ha voluta lo stesso Presidente Obama, quello che due giorni fa si è fatto intervistare ed è finito sulla copertina della più nota rivista gay americana, Out Magazine, che lo ha definito “alleato, eroe, icona. Vediamo cosa ha dichiarato.

Randy Berry, l'ambasciatore di Obama sui diritti LGBT - randy berry 2 - Gay.it Archivio

La prima domanda è su Papa Francesco e sul contributo che lui sta dando su questi temi: “Se guardiamo alle tematiche della violenza e della discriminazione, che sono quelle su cui mi concentro io, penso che Sua Santità stia conducendo la Chiesa sui suoi principi naturali: anche la Chiesa non accetta le violenze e le discriminazioni contro i membri della sua comunità” Quali sono le emergenze che ha individuato nei moltissimi paesi che ha visitato in questi mesi? “L’Italia è il trentesimo Paese che ho visitato in questi ultimi sette mesi. I Paesi che mi preoccupano di più sono quelli che mantengono una forma di discriminazione legale, che hanno leggi che criminalizzano l’appartenenza alla comunità LGBTI e impongo pene. E non sono pochi, almeno 75 Paesi hanno questo tipo di leggi, sparsi un po’ in tutto il mondo. E’ un tipo di codice abbastanza diffuso in Africa, nel Medio Oriente, in parti dell’Asia. Con i governi di questi Paesi abbiamo cominciato a discutere di come si possano eliminare queste leggi, il che è accaduto qualche volta perché in realtà nella maggioranza di questi Paesi queste leggi non vengono davvero applicate. Ma il solo fatto che questi codici esistono crea un clima di tolleranza verso le violenze e le discriminazioni contro la comunità, anche perché non esiste una legge specifica contro i crimini d’odio.”

Randy Berry, l'ambasciatore di Obama sui diritti LGBT - randy berry 5 - Gay.it Archivio

Ancora. Come ha diversificato il suo approccio, le sue strategie, nei diversi contesti in cui si è trovato? “E’ assolutamente cruciale avere un approccio efficace rispetto al luogo dove ci si trova, questo è un tipico caso in cui non si può applicare un modello di intervento univoco. Ci sono casi in cui è importante la religione, altre volte ci sono valori e tradizioni che giocano un ruolo decisivo, oppure ci sono contesti in cui ci si può concentrare sul lato economico, perché il business è un grande alleato quando si combatte per un’eguaglianza globale, ma tutto dipende dal paese in cui si sta lavorando”. Si è trovato anche a contatto con Ong o gruppi che lavorano sul terreno, spesso in modo clandestino e con minacce di persecuzione? “Sì, questo è un tratto comune di tutte le missioni che ho fatto finora: conoscere e ascoltare i gruppi della società civile.

Randy Berry, l'ambasciatore di Obama sui diritti LGBT - randy berry 4 - Gay.it Archivio

Lei è di ritorno dai Balcani. Proprio in questi giorni la Ue ha reso note le ultime valutazioni sul processo di allargamento. Uno dei criteri che hanno contato di più in questa fase è proprio il rispetto dei diritti della comunità LGBTI. Pensa che questo sia un percorso efficace per migliorare la situazione nell’Europa nel suo complesso? “Credo che sia una parte fondamentale dell’equazione. Nei cinque Paesi balcanici che ho visitato sono rimasto impressionato dal livello di leadership politica che ho trovato. C’è la consapevolezza che legiferare per garantire i diritti di tutti i cittadini non è solo la cosa giusta da fare, è anche indispensabile per potere entrare in Europa.”

Ora lei è in Italia, dove la situazione legislativa è ancora molto indietro – rispetto ad altri Paesi europei ad esempio – sul tema dei matrimoni omosessuali, delle adozioni all’interno delle coppie omosessuali, e così via. Sono temi che ha sollevato durante i suoi incontri qui? “Ho incontrato esponenti politici e attivisti, e mentre sono qui in realtà sto più che altro informandomi sulla situazione. Non posso ancora trarre conclusioni, ma posso dire qualcosa che vale un po’ per tutti i Paesi. Innanzi tutto è necessaria una leadership consapevole e coraggiosa, e poi bisogna inquadrare il dibattito su queste questioni nel modo giusto: con chiarezza, apertamente e – detto francamente – in un modo un po’ meno emotivo. Si tratta semplicemente di blocchi di costruzione di una politica di eguaglianza, non dovrebbe costituire un tema troppo emotivo”.

rf4Ambasciatore Berry, un incarico del genere ha anche connotazioni personali molto forti. Cosa l’ha spinta ad accettare? “Anche io sono un membro della comunità LGBTI. Sono un americano normale, sono cresciuto in un’epoca in cui esisteva certo discriminazione ma abbiamo anche trovato amici e alleati sul nostro cammino, abbiamo visto il progresso avanzare. Quando mi hanno offerto questo incarico, ho accettato anche sulla spinta della mia esperienza personale. Perché ora sono anche padre. Sto allevando due figli e mi si offre l’opportunità di rendere il mondo un posto migliore per far crescere i miei figli, e i figli di chiunque. E’ un obiettivo concreto per me, e dovrebbe essere condiviso da migliaia, milioni di genitori nel mondo: volere un mondo migliore per i propri figli. Questa è la mia chance”.

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Sono quasi un milione i gay e le lesbiche sposate negli USA https://archivio.gay.it/sono-quasi-un-milione-i-gay-e-le-lesbiche-sposate-negli-usa Sat, 07 Nov 2015 17:19:53 +0000 https://archivio.gay.it/sono-quasi-un-milione-i-gay-e-le-lesbiche-sposate-negli-usa

Il famoso istituto di ricerche e sondaggi Gallup ha stimato giorni fa che sono 972,000 i cittadini statunitensi che sono uniti in matrimonio con persone del medesimo sesso e che sono quasi 200.000 coloro che lo hanno fatto dopo il 26 giugno, data della storica sentenza della Corte Suprema che ha esteso il “matrimonio gay” a tutti gli Stati dell’Unione.

Sono quasi un milione i gay e le lesbiche sposate negli USA - appello napoli matrimonio2 - Gay.it Archivio

La stima è stata calcolata utilizzando i dati provenienti da migliaia di interviste realizzate a persone LGBT statunitensi prima e dopo la sentenza, insieme ai dati dell’Istituto Williams secondo il quale il 3,5% degli americani si identificano come lesbiche, gay o bisessuali. Secondo Gallup, ci sono stati 96.000 matrimoni dello stesso sesso dal 26 giugno, per un totale di 972.000 di cittadini statunitensi che hanno contratto matrimoni omosessuali.

Sono quasi un milione i gay e le lesbiche sposate negli USA - coppiacasabianca - Gay.it Archivio

Gary J. Gates, dell’istituto Gallup, ha sostenuto che l’adozione a livello nazionale del matrimonio gay sta radicalmente cambiando la tipologia dei rapporti tra lesbiche, gay e bisessuali negli Stati Uniti: “Se tali tendenze continueranno, il matrimonio supererà presto in termini numerici le varie forme di partnership che fino ad oggi erano stati il sistema più utilizzato dalle coppie del medesimo sesso per formalizzare la propria unione”.

Nel frattempo, il sostegno pubblico per il matrimonio dello stesso sesso ha raggiunto livelli record dall’inizio di quest’anno: ormai oltre il 60% degli americani sono favorevoli e questo dato, dicono i sondaggisti, è ancora oggi in continua crescita.

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A Houston un referendum abroga una legge contro le discriminazioni https://archivio.gay.it/a-houston-un-referendum-abroga-una-legge-contro-le-discriminazioni Wed, 04 Nov 2015 17:19:53 +0000 https://archivio.gay.it/a-houston-un-referendum-abroga-una-legge-contro-le-discriminazioni

Gli elettori di Houston hanno bocciato una legge anti discriminazioni, fortemente voluta dal sindaco Annise Parker, prima lesbica a governare la città. Anche se al centro del provvedimento vi era una questione di diritti per gay e minoranze, incredibilmente l’argomento che ha portato alla sua bocciatura è stato quello delle toilettes, racconta il New York Times. “No Men in Woman Bathroom” (niente uomini nei bagni delle donne) è stato lo slogan vincente degli oppositori alla legge, che paventavano il rischio di uomini che avrebbero potuto dichiararsi donne per entrare nei bagni femminili e molestare le signore presenti.

A Houston un referendum abroga una legge contro le discriminazioni - annise parker houston - Gay.it Archivio

“Si trattava di proteggere le nostre nonne, mamme, mogli, sorelle, figlie e nipotine – ha dichiarato stanotte il vice governatore del Texas Dan Patrick, davanti ad una folla plaudente di sostenitori – Sono felice che Houston abbia bloccato il costante attacco del politically correct a quello che nel nostro cuore di americani sappiamo essere sbagliato”.

La legge, simile a provvedimenti approvati in altre 200 città americane, vieta discriminazioni nella concessione degli affitti, l’assunzione di lavoratori e la fornitura di servizi nei confronti di 15 categorie protette che comprendono età, razza, sesso e orientamento sessuale. La sua bocciatura è una sconfitta personale per la Parker, sindaco di Houston dal 2009, ora giunta quasi al termine del suo terzo ed ultimo mandato. Per difendere il provvedimento era stata organizzata una campagna che ha raccolto 3 milioni di dollari e ottenuto il sostegno della Casa Bianca e di star di Hollywood come Sally Field.

A Houston un referendum abroga una legge contro le discriminazioni - houston - Gay.it Archivio

Inutilmente i sostenitori del provvedimento hanno sottolineato più volte che la legge non si occupa in alcun modo dell’accesso alle toilettes e messo in guardia i cittadini dal rischio di ricadute negative sul turismo e al business delle convention. E c’è anche chi teme che la città texana possa venir scartata come sede della finale del Super Bowl, massimo evento sportivo americano.

Gli oppositori della legge, fra cui campeggiano diversi predicatori evangelici e l’astro del baseball locale Lance Berkman, sono riusciti comunque a convincere l’opinione pubblica con il semplice messaggio sulle toilettes, ripetuto in maniera martellante in spot televisivi e radiofonici, cartelli e adesivi appiccicati ovunque in una campagna che è risultata vincente con una spesa di poco più di un milione di dollari.

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Anthony Kennedy: il giudice che ha obiezioni religiose deve dimettersi https://archivio.gay.it/anthony-kennedy-il-giudice-che-ha-obiezioni-religiose-deve-dimettersi Tue, 27 Oct 2015 17:19:53 +0000 https://archivio.gay.it/anthony-kennedy-il-giudice-che-ha-obiezioni-religiose-deve-dimettersi

“Io provo un grande rispetto per chi rassegna le proprie dimissioni piuttosto che fare qualcosa che ritiene moralmente sbagliato”. Ad averlo dichiarato questa frase negli Stati Uniti, proprio in questi giorni, non è un progressista e liberal, ma un giudice della Corte Suprema americana che fu nominato nel 1988 dal Presidente repubblicano Ronald Reagan. Intervistato da alcuni studenti della prestigiosa facoltà di legge di Cambridge, infatti, Anthony Kennedy, l’ultra-conservatore giudice supremo americano, ha così risposto a uno studente che gli ha chiesto se i funzionari di governo che sono in disaccordo con le decisioni della Corte Suprema in materia di parità di matrimonio o di aborto, abbiano un qualche “potere di agire secondo il proprio giudizio” e non secondo la legge, che dal loro punto di vista sarebbe immorale.

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Anthony Kennedy: il giudice che ha obiezioni religiose deve dimettersi - carlo deodato consiglio stato base3 - Gay.it Archivio

The rule of law is that, as a public official in performing your legal duties, you are bound to enforce the law.”, ha continuato Anthony Kennedy: lo stato di diritto comporta che il pubblico ufficiale che svolge i propri doveri che gli derivano dalla legge, è tenuto a rispettare la legge stessa.

Mai parole furono più chiare proprio il giorno in cui viene emanata una sentenza del Consiglio di Stato contro la trascrizione dei matrimoni gay effettuati all’estero e si scopre che il giudice che l’ha redatta, Carlo Deodato, è un catto-integralista che twitta post di quotidiani ultraconservatori e delle Sentinelle in Piedi.

Anthony Kennedy: il giudice che ha obiezioni religiose deve dimettersi - kim davis base - Gay.it Archivio

La legge, secondo Kennedy, non prevederebbe il diritto ad alcuna sua contestazione per motivi religiosi da parte dei funzionari governativi: la domanda e la conseguente risposta si riferivano ovviamente al notissimo caso dell’impiegata del Kentucky, Kim Davis , che si rifiutò di rilasciare licenze matrimoniali alle coppie dello stesso sesso e per questo è finita in prigione. La stessa che poi, con estremo imbarazzo della Santa Sede, si scoprì che il Papa aveva incontrato nel suo viaggio statunitense.

Ecco le parole del giudice Kennedy, intorno al minuto 51:

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World Pride 2019 a New York, 50 anni dopo Stonewall https://archivio.gay.it/world-pride-2019-a-new-york-50-anni-dopo-stonewall Mon, 19 Oct 2015 15:58:39 +0000 https://archivio.gay.it/world-pride-2019-a-new-york-50-anni-dopo-stonewall

Iniziamoci a prepararci per quella che si preannuncia come una grandissima festa: di liberazione, di orgoglio, di divertimento.

La città di New York, infatti, è stata scelta per ospitare il World Pride 2019 in concomitanza coi festeggiamenti del cinquantennale di Stonewall, la famosa rivolta gay del 28 giugno 1969, data da allora scelta come “giornata dell’orgoglio LGBT” in tutto il mondo.

Il tema di 50 anni di Stonewall/WorldPride 2019 sarà “Milioni di momenti di orgoglio” e sarà caratterizzato da due mesi fittissimi di eventi.

Ne ha dato notizia oggi il NYC Pride, il comitato che da anni organizza il Gay Pride nella grande mela. “La rivolta di Stonewall è considerato l’evento più significativo che ha dato via al moderno movimento per i diritti LGBT, quindi è assolutamente scontato che il WorldPride si svolga nel luogo di nascita del Pride stesso” ha dichiarato David Schneider, il direttore dei festeggiamenti dell’importante cinquantennale.”Siamo molto grati che gli organizzatori dei Gay Pride di tutto il mondo abbiano scelto New York per questa importante occasione.”

Madrid ospiterà il prossimo WorldPride, nel 2017, dopo la nostra Roma, Gerusalemme, Londra e Toronto.

 

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Obama nomina nuovo Segretario all’Esercito un gay dichiarato https://archivio.gay.it/obama-nomina-eric-fanning-segretario-esercito-gay-dichiarato Sat, 19 Sep 2015 16:19:53 +0000 https://archivio.gay.it/obama-nomina-eric-fanning-segretario-esercito-gay-dichiarato
Obama nomina nuovo Segretario all'Esercito un gay dichiarato - dont ask dont tell - Gay.it Archivio

Era il 22 dicembre 2010 quando il Presidente Obama firmò la legge che abrogava definitamente il famoso “Don’t ask, don’t tell”, la policy che impediva ai militari LGBT di dichiararsi tali. Da allora, sembra che sia passato un secolo, ma ha destato clamore la notizia che il presidente Barack Obama abbia annunciato di aver nominato un omosessuale come segretario (una sorta di Ministro) all’Esercito: Eric Fanning, infatti, gay dichiarato, è il candidato ufficiale del Presidente al delicatissimo ruolo di guidare l’esercito più potente al mondo. Ora la sua nomina dovrà passare al vaglio del Senato.

Obama nomina nuovo Segretario all'Esercito un gay dichiarato - eric fanning - Gay.it Archivio

“Eric Fanning, 47 anni, del Michigan, porta molti anni di comprovata esperienza e leadership eccezionale per questo nuovo ruolo”, riporta un comunicato stampa della Casa Bianca. “Non vedo l’ora di lavorare con Eric – ha dichiarato il Presidente per far sì che il nostro esercito rimanga il migliore del mondo“.

Fanning ha già svolto il ruolo di segretario ad interim dell’Air Force, incarico che ha assunto nel 2013, e dal giugno quello di sottosegretario dell’Esercito. Sia con la Marina che con l’Air Force, ha supervisionato lo sviluppo di strategici programmi militari, come riporta The Post. Fanning si è anche non molto tempo fa schierato apertamente a che persone transessuali potessero prestare servizio militare e dal 2004 al 2007 è stato membro del comitato di iniziativa politica LGBT “Gay & Lesbian Victory Fund”.

L’associazione di militari LGBT OutServe-SLDN ha elogiato la nomina di Fanning. “Con i suoi avanzamenti di carriera, Fanning continua ad abbattere le barriere”, ha dichiarato il direttore esecutivo ad interim Matt Thorn, “e so che Eric sarà il capo di cui l’esercito ha bisogno. Inoltre, essendo apertamente gay e svolgendo ruoli di altissimo livello all’interno del Dipartimento della Difesa, ci aiuterà a portare una migliore comprensione delle esigenze delle persone LGBT che servono nelle forze militari degli Stati Uniti”.

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Il bel marine che canta come un angelo impazza sul web https://archivio.gay.it/il-bel-marine-che-canta-come-un-angelo-instagram-jaxon-mcclure-2 Tue, 15 Sep 2015 14:32:09 +0000 https://archivio.gay.it/il-bel-marine-che-canta-come-un-angelo-instagram-jaxon-mcclure-2

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Posted by Muhammad Usama Khalid on Domenica 13 settembre 2015

Instagram è una fonte inesauribile di storie e di persone che meritano di essere conosciute. Oggi è il momento di Jaxon McClure, un marine di Chattanooga, Tennessee, negli Stati Uniti: le sue foto ed il suo video dove il bel soldato canta benissimo sta facendo il giro del web. E noi ve lo mostriamo nel video e in questa gallery delle sue più belle foto sul suo profilo Instagram, dove è seguitissimo da oltre 12.000 fans. Ha anche un blog di moda e stile, visibile sempre su Instagram. Insomma, Jaxon pare darsi davvero da fare… e noi siamo con lui, qualunque strada voglia prendere nella vita!

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