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TEATRO LITTA, UNA STAGIONE GAY

Dopo lo spettacolo shock “Shopping and Fucking”, ma si continua in marzo ee aprile con “Come naufraghi in un mare di città” di Ugo Chiti e “Saro e la rosa”, musical sull’amore fra due uomini che vogliono un figlio

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Come anche altri centri, il Teatro Litta quest’anno ha un cartellone ricco di eventi che certo interessano la comunità omosessuale. “Shopping & Fucking”, il primo appuntamento, ha impegnato il palco dall’8 al 27 febbraio.
La generazione degli anni ’90 a teatro, in scena. Il testo-cult dei nuovo teatro inglese debutta in prima nazionale nella versione dei Laboratorio Nove, in un concerto disperato di pasti surgelati, pasticche, sesso, cioccolata, hot lines, amore e denaro. In movimento da un pub a una boutique a un pronto soccorso, i quattro giovani di Shopping & Fucking si dibattono in mezzo ai problemi creati da una società in cui lo shopping è piacere e il fucking lavoro. Un’opera assolutamente moderna, che racconta con ritmi paradossali ed ironia una tragedia vecchia, vecchissima: il senso di vuoto, la solitudine affettiva, la mancanza di un senso. Alla fine niente happy end: solo una storia, una metafora che apre al futuro. Mark ci invita tramite la fiction a sperare in qualcosa di meglio. Cosa, non si sa. Mark, disintossicatosi dall’eroina cerca di liberarsi della dipendenza che considera più pericolosa, quella affettiva. Rompe il triangolo creato con la coppia Lulu-Robbie, ed incontra un giovane marchettaro, Garv. di cui ovviamente si innamora. Lulu e Robbie, in cerca di autonomia economica, spacciano pasticche e si mettono nelle mani di Brian che li minaccia. I quattro ragazzi scoprono attraverso un gioco pesante la concretezza delle pulsioni di morte che li animano ed è Brian, unico adulto del testo, a suggerire una soluzione per le loro ansie. La civiltà è denaro. il denaro è civiltà. La risposta è una storia…
“Tanto tempo fa c’erano grandi storie. Storie così grandi che ci potevi vivere dentro tutta la vita. Le potenti mani degli Dei e del Fato. Il viaggio dell’illuminismo. La Marcia verso il Socialismo. Ormai quelle sono finite o forse il mondo è cresciuto, si è rimbambito se le è dimenticato. Così ora ce le inventiamo da soli. Piccole storie. Tutti ne abbiamo una.” (da Shopping & Fucking, Scena XII)
Afferma Michael Billington nell’introduzione a Nuovo Teatro Inglese, (Ubulibri): “Non è solo per il gusto delle etichette che li chiamano “i nuovi arrabbiati”. Trent’anni dopo la rivelazione di Osborne, Bond, Pinter & C. in Inghilterra è esplosa una nuova ondata di ventenni attratti alla scrittura teatrale da un bisogno quasi fisico simile a quello che spinge loro colleghi di altri paesi verso il cinema, la poesia o la navigazione via computer. Cresciuti per lo più nel truce decennio della signora Thatcher, portano in scena il loro rifiuto a questa società esponendone gli orrori con una crudeltà che ha fatto citare gli elisabettiani: per loro la violenza sfrenata dei rapporti si coniuga con il consumismo sessuale e l’abuso di ogni droga, contaminando il linguaggio in un lampeggiante contesto di rivolta. Blasted (Dannati) della ventiseienne Sarah Kane e Shopping & Fucking di Mark Ravenhill sono già titoli proverbiali che con i loro eccessi segnano questa fine secolo.”

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Mark Ravenhill ha debuttato nel 1995 scrivendo un monologo (Fist) per una rappresentazione di beneficenza a favore della ricerca contro l’Aids. Shopping & Fucking, il suo debutto ufficiale come drammaturgo, ha debuttato nel 1996 al Royal Court Theatre di Londra con la regia di Max Stafford-Clark ed è stato in seguito ripreso nel West End e poi tradotto e prodotto in tutto il mondo. Il Teatro della Limonaia nel 1996 ha tradotto e pubblicato il testo con Ubulibri, ospitando anche la produzione inglese, nel 1999 la versione tedesca diretta da Thomas Ostermeier è stata ospite della Biennale di Venezia e del Teatro India di Roma. Barbara Nativi ha diretto anche la versione radiofonica dei testo, trasmessa da RadioRai Tre il 4 febbraio 2000 all’interno di Teatri alla radio – Europa Oggi, rassegna di drammaturgia contemporanea inedita in Italia, a cura di Franco Quadri.
I testi più noti di Ravenhill sono Faust (Faust ís dead), commissionato e prodotto dalla Actors Touring Company, Sleeping Around, per Paines Plough, Handbag, con il quale ha vinto l’Evening Standard Award, e Some Explicit Polaroids (1999).

Anche due dei prossimi lavori rappresentati al Teatro Litta di Milano saranno a tematica omosessuale. Il prossimo a partire dal 1 al 12 Marzo, “Come naufraghi in un mare di città” due atti unici (“Loro” e “Oberon”), scritti e diretti da Ugo Chiti. Due storie esemplari, due dialoghi impossibili, il primo tra un anziano professore e il suo vecchio cane, il secondo tra una madre e il figlio omosessuale. “Solitudine buffonesca, diversità e soprattutto un percorso di rinnovamento e ricerca. Una ricerca, in questo caso, che entra per la prima volta in un territorio metropolitano, un paesaggio periferico di città riconoscibile e metaforica ”.
Il secondo spettacolo, dal 27 Aprile al 4 Giugno, si intitola “Saro e la rosa”, un musical di drammaturgia contemporanea italiana, scritto e diretto da Francesco Silvestri: una favola musicale sul profondo amore tra due uomini che decidono di fare un figlio… insieme.
Il Teatro Litta è a Milano in Corso Magenta 24 – tel.02/86454545

di Marco Volante