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Tim Cook, il gay più potente di Silicon Valley, guida Apple

Sostituirà Steve Jobs, che si è preso una pausa per dedicarsi alla sua salute, alla guida di una delle aziende più importanti dell’IT. Non ha mai fatto coming out pubblico e alcuni temono per il brand

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Come era già successo nel 2009 per sei mesi, Steve Jobs, Ceo di Apple, ha lasciato momentaneamente il suo ruolo di guida dell’azienda per prendersi cura della sua salute. Jobs non ha voluto diffondere alcun particolare su quale sia la malattia chelo terrà lontano dalla sua creatura, ma tutto fa pensare che si tratti di nuovo di un tumore, che "El Jobso" ha già sconfitto due volte.
Al suo posto, come due anni fa, ci sarà Tim Cook, suo braccio destro, che uno dei blog più accreditati della blogsfera statunitense ha definito "il gay più potente della Silicon Valley".
Cook ha 50 anni, e prima di sostituire Jobs era il Coo di Apple (Chief Operating Officer). 

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Cook non ha mai parlato pubblicamente del proprio orientamento sessuale, ma adesso che si trova a sostituire Jobs e se dovesse sostituirlo per sempre, diventerà inevitabilmente una figura pubblica e questo include, naturalmente, il suo orientamento sessuale. A quanto sostengono due fonti ben accreditate di Gawker.tv, la sessualità di Cook è stata al centro delle deiscussioni dell’azienda negli ultimi mesi.
Lunga esperienza nel campo dell’informatica, prima in IBM e poi come vice presidente del settore Corporate Materials in Compaq, Cook ha iniziato la sua carriera in Apple nel 1998 supervisionando la produzione dei computer, per essere poi pormosso a responsabile globale delle vendite e della divisione Macintosh.

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Alcuni commentatori hanno fatto notare che se Cook facesse coming out pubblicamente, questo potrebbe avere ripercussioni imprevedibili sulla percezione del brand, ma lo renderebbe il gay dichiarato più in vista dell’intera Silicon Valley. Sarebbe in ottima compagnia, comunque, con la responsabile delle risorse umane di Microsoft, Lisa Brummel, dichiaratamente lesbica, e con Megan Smith, ex Ceo di PlanetOut adesso vicepresidente del dipartimento New Business di Google.