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Torino: davanti al Comune per le Unioni Civili

Si è svolta davanti al Comune di Torino una manifestazione ‘allargata’ ad associazioni non glbt contro la bocciatura della mozione per il Registro delle Unioni Civili

TORINO – Si è svolta davanti al Comune di Torino una manifestazione coordinata dal comitato Torino Pride 2006 contro la bocciatura di lunedì 12 da parte del Consiglio Comunale della mozione per la compilazione di un Registro delle Unioni Civili. Al grido di «Pacs Subito!» una quarantina di manifestanti hanno espresso il loro disappunto insieme ad esponenti di associazioni non solo glbt tra cui la ‘UAAR’, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, i Socialisti Liberali Radicali e l’Associazione Radicale Adelaide Aglietta.

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«Il Consiglio Comunale sta facendo un pasticcio orribile sulle unioni di fatto» spiega Enzo Cucco del Comitato Torino Pride 2006. «Sappiamo che il Consiglio Comunale non può darci il riconoscimento delle unioni ma non vogliamo che passi un ordine del giorno che non sia di contenuto ma solo un compromesso tra i DS e la Margherita. Ci sembra sconvolgente che nell’anno del Pride, con i patrocini dati, questo Consiglio Comunale voti questo ordine del giorno che è acqua fresca. Allo stato attuale degli accordi di maggioranza è da escludere che questi registri vengano messi in discussione. Siamo qui per dimostrare che al di là delle contrapposizioni partitiche c’è il merito della questione che è quella del riconoscimento delle Unioni Civili ossia il punto principale rispetto al quale ci confrontiamo. Temevamo che il registro non sarebbe stato approvato ma non ci aspettavamo che il compromesso fosse così al ribasso». «Noi speriamo che ci siano possibilità di dialogo con le istituzioni» aggiunge il portavoce del comitato Christian Ballarin «a fronte del fatto che questo Consiglio Comunale ha dato il patrocinio al Pride 2006 e quindi è sensibile alle tematiche che portiamo avanti. C’è l’augurio da parte nostra che si possa progredire su questo argomento», aggiunge il portavoce del comitato Christian Ballarin.

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«Questa situazione del Consiglio Comunale di Torino ci preoccupa perché se è un antipasto della politica del Centrosinistra ovviamente non siamo soddisfatti» commenta Gigi Malaroda, presidente dell’associazione Maurice. «Non siamo qui per una contrapposizione frontale ma per segnalare che la sensibilità dimostrata dai propositori dell’ordine del giorno è pari a zero, non si sono confrontati con noi su quale significato avesse questa manifestazione. La società civile ci sembra molto più avanti: la presenza qui di molte associazioni che non sono glbt ma ritengono che questi temi abbiano una portata generale, dimostra che questa sensibilità c’è e sarebbe ora che se ne accorgessero anche le istituzioni. Già nel 1999, anno in cui è nato il Coordinamento GLBT di Torino, avevamo chiesto un confronto e anche in quella occasione il Consiglio Comunale non aveva approvato la proposta sempre per mediazioni con le forze cattoliche, allora era il Partito Popolare ora la Margherita, la cui sede è proprio qui dietro. Per una maggioranza di Centrosinistra è indispensabile che anche da parte loro ci sia la possibilità di confrontarsi. In Italia siamo in ritardo rispetto a quasi tutti i paesi europei ma dopo la risoluzione di Strasburgo del 1994 il percorso è più che maturo e l’Italia non dovrebbe rimanere alla retroguardia». «È stata una decisione profondamente sbagliata quella di votare contro l’istituzione del Registro delle Unioni Civili» conclude Andrea Benedino di GayLeft. «Chiediamo al Consiglio Comunale di Torino di esprimersi in maniera chiara e inequivocabile sui diritti delle coppie di fatto e in particolare delle coppie omosessuali. A livello politico si deve smuovere qualcosa prima delle elezioni, è la fase in cui si assumono gli impegni programmatici. Questa città ospiterà il Gay Pride Nazionale che aiuterà a focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica torinese su questi diritti e su queste questioni, le forze politiche si devono esprimere in questi mesi a favore o contro le nostre rivendicazioni».