Torino Film Festival: scuote Nasty Baby, sorpresa camp The Dressmaker - Nasty Baby 600x450 2 - Gay.it Archivio

Torino Film Festival: scuote Nasty Baby, sorpresa camp The Dressmaker

Bravissime le transessuali di Tangerine, ricordate le vittime alla Trans Freedom March.

Torino Film Festival: scuote Nasty Baby, sorpresa camp The Dressmaker - Nasty Baby 6 - Gay.it Archivio

Primi dieci film al Torino Film Festival, di cui tre gay. È stato un cineweekend assai queer, il primo dell’ottima kermesse sabauda che non solo è il secondo festival italiano dopo Venezia, ma rispetto a questo ha ormai più appoggio critico (il direttore del Lido Alberto Barbera ha polemizzato con Emanuela Martini, a capo del TFF, sostenendo che ci sono troppi film, facendo infuriare i cinefili).

Torino Film Festival: scuote Nasty Baby, sorpresa camp The Dressmaker - The Dressmaker 2 - Gay.it Archivio

Il film gay più bello, finora, è lo spiazzante Nasty Baby, già vincitore del Teddy Award a Berlino, del cileno Sebastian Silva – produce il grande Pablo Larrain – che inizia come il solito, insopportabile lungometraggio queer indie americano con coppietta perfettina e zuccherosa, il videoartista un po’ naif Freddy (il regista stesso, dichiaratamente gay) e il rassicurante orsone di colore Mo (Tunde Adebimpe), fresatore col pollice verde che colma di piante l’alloggio dove i due convivono serenamente. Freddy desidera un figlio e l’amica inseparabile Polly (Kristen Wiig, palpitante) li aiuterebbe volentieri. C’è però un vicino mattoide e omofobo che li disturba svegliandoli tutte le mattine con un aspirafoglie: l’improvviso twist narrativo che trasforma la commedia piuttosto convenzionale in un cupo noir dai risvolti quasi horror è estremamente interessante, e dimostra quanta violenza repressa si stia accumulando in quest’epoca dominata dal terrore e dalla paranoia, coinvolgendo indistintamente famiglie etero e non, pronte a difendere il loro nido con ogni mezzo, in nome di un egoismo cieco e antisociale. Il Nasty Baby del titolo è non solo il presunto figlio che non vuole arrivare o il titolo del lavoro videoartistico (peraltro inguardabile) di Freddy, quanto lui medesimo, infantile e sostanzialmente malvagio sotto l’apparente candore del suo aspetto.

Torino Film Festival: scuote Nasty Baby, sorpresa camp The Dressmaker - The Dressmaker 3 - Gay.it Archivio

Una bella sorpresa inaspettatamente camp è il grottesco australiano The Dressmaker di Jocelyn Moorhouse, una sorta di Dogville scatenato in abiti Dior, grande successo al botteghino in patria: la stilista Tilly Dunnage (Kate Winslet, inarrivabile) torna nel paesotto immerso nel deserto australiano per accudire la madre Molly (Judy Davis, sublime), abbandonata nella sporcizia, e scoprire perché da piccola era stata accusata di essere un’assassina. Segreti inconfessabili e vendette crudeli sono pronte a turbare la vita apparentemente quieta del manipolo di anime, ma il richiamo dell’haute couture è irresistibile, persino per il poliziotto con l’hobby del travestimento (uno strepitoso Hugo Weaving), tanto più che tutti riconoscono il talento nell’alta sartoria di Tilly, oggetto del desiderio del prode e bellissimo Teddy (Liam Hemsworth, adone di sublime bellezza, indimenticabile nella scena dello strip in cui Tilly gli prende le misure).
Ritmo vorticoso per un film altamente godibile che mescola commedia, dramma e apoteosi camp (i costumi del poliziotto che rimandano a Priscilla: una delle drag era proprio Hugo Weaving). Uscirà per Eagle Pictures a febbraio.

Torino Film Festival: scuote Nasty Baby, sorpresa camp The Dressmaker - Tangerine - Gay.it Archivio

Sabato scorso, nel giorno del TDOR, il Transgender Day of Remembrance che ricorda tutte le vittime di transfobia nel mondo, è stato presentato il film-miracolo indie Tangerine di Sean Baker, girato con un iPhone 5S (ma con sofisticati filtri e un’accattivante fotografia virata in arancione: sembra in pellicola!) per le strade di Tinseltown, come viene chiamata Hollywood in gergo, in soli 18 giorni. Ecco le raminghe preregrinazioni di due trans – interpretate dalla vere e bravissime transessuali Kitana Kiki Rodriguez e Mya Taylor – che cercano una prostituta con cui si sarebbe trattenuto il fidanzato di una delle due mentre costei era in carcere. Urban style nervosissimo e funzionale, qualche sorriso (il tassista che s’infuria perché la battona caricata ha la patata), la desolazione della strada restituita in tutto il suo disagio. Niente male.

Nel frattempo la comunità lgbt americana ha lanciato una petizione per boicottare il film Zoolander 2 in cui appare una transessuale top model di nome All interpretata da Benedict Cumberbatchchiaramente concepito come un’esagerata e cartoonesca derisione degli individui androgini/trans”, sostiene l’attivista Sarah Rose.

Torino Film Festival: scuote Nasty Baby, sorpresa camp The Dressmaker - Zoolander 2 - Gay.it Archivio

Sono 271 le trans assassinate nel 2015 – ha ricordato la trans Sandeh Veet prima della proiezione di Tangerine -. Abbiamo una vita difficile ma siamo orgogliose di quello che siamo, nonostante le difficoltà quotidiane e d’inserimento nella società”.
Nel pomeriggio abbiamo partecipato alla marcia seguita da un migliaio di persone da piazza Vittorio a piazza Castello, dove sono state lette brevi e toccanti storie di violenza ai danni di trans.

Torino Film Festival: scuote Nasty Baby, sorpresa camp The Dressmaker - Trans Freedom March 2 - Gay.it Archivio

La seconda edizione della Trans Freedom Marchci ha dichiarato Alessandro Battaglia, coordinatore del Torino Pride – celebra il TDOR, ricorrenza internazionale molto importante per la comunità lgbt mondiale. A Torino sono stati organizzati anche spettacoli teatrali e dibattiti dedicati. L’anno scorso abbiamo fatto un convegno dove venivano discussi due disegni di legge sulla 164, non è accaduto molto ma la Corte di Cassazione si sta esprimendo a favore del contenuto. Prima o poi il Parlamento dovrà prendere atto di questo. Il convegno sul gender di domenica è stato organizzato per fare chiarezza sulla mistificazione in atto da troppo tempo su questo tema. La visibilità trans nei media può aiutare ma il lavoro da fare è moltissimo, bisogna abbattere lo stigma nei confronti delle persone transessuali”.