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Torino potrebbe ospitare la prima “Friendly House” italiana

Una struttura abitativa per gay e lesbiche in difficoltà o non più giovanissimi. E’ l’idea di alcuni dei fondatori di uno dei primi gruppi gay d’Italia, il Fuori. Disponibili Comune e Regione.

Sull’esempio di alcune grandi città europee, come ad esempio Berlino, potrebbe nascere anche a Torino una cosiddetta "Friendly House" ovvero una struttura abitativa in grado di accogliere gay e lesbiche in particolare stato di bosogno o che hanno superato una certa età. L’idea è di Enzo Cucco, Angelo Pezzana ed Enzo Francone che hanno iniziato a muovere i primi passi nella ocmunità lgbt nel 1971 quando contribuirono alla nascita di "Fuori". Lìidea non è quella di una casa di riposo, ma di una serie di unità abitative indipendenti ma che abbiamo degli spazi in comune dove potere usufruire di servizi sociali e culturali, assistenziali, sanitari, di residenza e dove potersi sentire parte di una comunità.

"In base alle rilevazioni statistiche pubblicate sul sito del Comune, e considerando che la percentuale di persone omosessuali varia dal 5 al 10% – recita la scheda del progetto -, possiamo calcolare le persone omosessuali di età superiore ai 50 anni che vivono a Torino da un minimo di 19.500 a un massimo di 39 mila. Di queste, almeno 7.800 vivono da sole".

Per realizzare la loro idea, Cucco, Pezzana e Francone hanno chiesto un finanziamento al comune e alla Regione. Il Comune di Torino, ad esempio, ha già finanziato progetti a favore degli anziani, dei giovani in difficoltà con il mutuo e delle donne in stato di particolare disagio. "Da parte di entrambe le istituzioni – ha dichiarato Enzo Cucco – abbiamo registrato un atteggiamento di autentica disponibilità".

Ma l’assessore comunale Roberto Tricarico è più cauto. "Condividiamo l’idea dei condomini solidali – dice l’assessore -, alcuni sono già stati realizzati, altri sono in programma, ma tra le condizioni che danno diritto a punteggio non è previsto un particolare riferimento all’omosessualità. Nè, ovviamente, questa è motivo di esclusione".