Hanno dovuto sacrificare le attività notturne della marina di Torre del Lago che faticosamente avevano costruito in dieci anni e reinventarsi quasi da zero. Gli imprenditori gay e non solo, però, dicono basta alle norme che hanno imposto lo stop della musica nella stagione estiva che va a concludersi e lanciano una petizione perché quella zona "torni un luogo di aggregazione giovanile e LGBT libero e vivace".
Così si legge nell’appello aperto perché tutto torni come era prima del 2012, quando a migliaia si riversavano in quel tratto di lungomare che quest’anno è apparso più spento a causa dei limiti imposti dalla politica. A frenare la movida sono le numerose leggi a cui i locali hanno dovuto sottostare per rimanere aperti: tenere basso il volume della musica e impedire ai clienti di ballare davanti alle loro strutture.
Regole "esageratamente stringenti" che "hanno spento" la marina di Torre del Lago e quella di Viareggio e che con questa petizione sperano possano essere riviste in funzione di un’economia che per dieci anni aveva creato posti di lavoro e un’offerta turistica unica in Italia.