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Torturato perché gay, è morto una agonia lunga ore

Non ce l’ha fatta il giovane cileno aggredito da un gruppo di neonaisti perché gay. Le indagini hanno portato all’arresto di tre ragazzi di un’età compresa tra i 19 ed i 26 anni.

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Un giovane gay cileno, Daniel Zamudio, di 24 anni, è morto dopo ore di agonia in seguito ad una brutale aggressione di un gruppo neo-nazi, che dopo averlo torturato per oltre sei ore (gli è stato staccato un orecchio e bruciata una gamba) e preso a calci e pugni, ha tracciato anche alcune svastiche sul suo corpo con dei pezzi di vetro. Il Cile è sotto shock per la violenza contro Zamudio, avvenuta all’inizio di marzo nella capitale, non lontano da un posto di polizia.

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La notizia è emersa solo ora, quando per il giovane è stata dichiarata la morte cerebrale. Il ragazzo, aggredito per i suoi orientamenti sessuali, è ricoverato nell’ospedale Posta Central di Santiago del Cile, ed è attaccato ad alcuni macchinari che lo mantengono in vita. La famiglia ha deciso di non staccare la spina e di aspettare il sopraggiungere della morte, che i medici prevedono possa avvenire entro le prossime 48 ore. Oggi sono state numerose le persone arrivate davanti al Posta Central per manifestare la propria solidarieta’ e depositare offerte floreali e candele davanti alla porta del nosocomio. Intanto le indagini della polizia hanno portato all’arresto di tre ragazzi di un’età compresa tra i 19 ed i 26 anni.