Un giovane gay cileno, Daniel Zamudio, di 24 anni, è morto dopo ore di agonia in seguito ad una brutale aggressione di un gruppo neo-nazi, che dopo averlo torturato per oltre sei ore (gli è stato staccato un orecchio e bruciata una gamba) e preso a calci e pugni, ha tracciato anche alcune svastiche sul suo corpo con dei pezzi di vetro. Il Cile è sotto shock per la violenza contro Zamudio, avvenuta all’inizio di marzo nella capitale, non lontano da un posto di polizia.
La notizia è emersa solo ora, quando per il giovane è stata dichiarata la morte cerebrale. Il ragazzo, aggredito per i suoi orientamenti sessuali, è ricoverato nell’ospedale Posta Central di Santiago del Cile, ed è attaccato ad alcuni macchinari che lo mantengono in vita. La famiglia ha deciso di non staccare la spina e di aspettare il sopraggiungere della morte, che i medici prevedono possa avvenire entro le prossime 48 ore. Oggi sono state numerose le persone arrivate davanti al Posta Central per manifestare la propria solidarieta’ e depositare offerte floreali e candele davanti alla porta del nosocomio. Intanto le indagini della polizia hanno portato all’arresto di tre ragazzi di un’età compresa tra i 19 ed i 26 anni.