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TRANS CONTRO L’INDIFFERENZA

Sbarca a Sanremo la prostesta di gay e transessuali: “Baudo ci ha fatto violenza, esigiamo delle scuse”. Ultimo attacco a un Festival agonizzante. Lo critica persino la vincitrice Dolcenera.

SANREMO – «Ci sono tanti modi di fare violenza e Baudo ci ha fatto violenza». Marcella Di Folco, presidente nazionale del Mit, Movimento italiano trans, urla dalla passerella di fronte al Teatro Ariston e cerca la comprensione delle centinaia di persone riunite da ore per veder passare gli artisti, che invece ridono e urlano frasi oscene.
Sono una quarantina tra transessuali, gay e lesbiche, e chiedono che Pippo Baudo esca a chiedere loro scusa per le frasi usate nei confronti di Cristina Bugatty, ma anche per «le oscenita’ passate in questi giorni durante il Dopofestival pronunciate da Giancarlo Magalli».
«Questo e’ un caso emblematico – dice Mirella Izzo, presidente di Crisalide azionetrans – ma noi quotidianamente lottiamo contro datori di lavoro come Baudo, che discriminano i transessuali».
«Contro di noi non hanno il coraggio di agire, perche’ siamo piu’ forti – dice Aurelio Mancuso, segretario generale dell’Arcigay – oggi siamo qui per dimostrare solidarieta’ ai nostri amici trans, che sono l’anello piu’ debole».
La manifestazione, di cui riferiremo più in dettaglio domani, arriva nella giornata conclusiva di uno dei Festival più negativi che la storia di Sanremo ricordi. Un Festival che, però, come dice Mina su “La Stampa” di oggi, ci costringe a una condanna, che «consiste nel fatto che se ne debba parlare per forza. Ed io per prima sono costretta a cadere nel tranello che ogni anno si ripresenta come un agguato mortale».

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I risultati degli ascolti di ieri confermano lo stato agonizzante della kermesse, registrando ancora un record negativo. Nonostante ieri fosse la serata della prima premiazione del Festival, quella relativa alla sezione giovani, che ha visto incoronare la leccese Dolcenera, con il brano “Siamo tutti la’ fuori” che, assicura, «è il frutto del lavoro di due anni».
La vincitrice del Festival due anni fa arrivo’ ultima, e oggi, sfogandosi con la stampa ha rivelato di aver ricevuto finora «un sacco di porte in faccia e tanta indifferenza da personaggi kafkiani». Venticinque anni, pugliese di Galatina in provincia di Lecce, Emanuela Trane, questo il vero nome della cantante, non dimentica la gavetta. «Ieri sera – dice Dolcenera, 21 esami dati su 30 alla facolta’ di Ingegneria meccanica di Firenze dove vive – ho ringraziato solo me stessa. Ho voluto fortemente venire a Sanremo e, anche se mi volevano far somigliare a questo o a quell’altro artista, ho tenuto duro».
Dolcenera era quasi sola oggi in sala stampa: tutti i capoccia del Festival, infatti, da Pippo Baudo alla Gerini, da Saccà a Del Noce, sono (o si sono dati) malati. Sono state decine, da lunedi’ ad oggi, gli interventi da parte dell’equipe medica dell’infermeria del teatro Ariston per malori dovuti allo stress e all’influenza. Che oggi si rivlea però provvidenziale, risparmiando ai protagonisti di dover commentare i terribili risultati del Festival.
Aspettando la serata finale, anche Luca Barbarossa, che pure non è tra i favoriti del Festival, e’ finito ‘attapirato’. Oltre a Pippo Baudo, che ieri aveva ricevuto il premio di ‘Striscia la notizia’ per gli ascolti negativi, anche il cantautore romano ha ricevuto il Tapiro d’oro con l’accusa di aver copiato parte della sua canzone ‘Fortuna’, in gara a Sanremo, da ‘Il bandito e il campione’ di Luigi Grechi cantata da Francesco De Gregori. Barbarossa ha preso il premio con ironia ma ha invocato «una legge Cirami per gli attapirati. Non sono d’accordo con l’accusa perche’ non ho copiato e i giri armonici nella musica sono finiti».
Parla del festival nel Forum “Sanremo 2003”