A Trento è caciara sulla legge contro l’omofobia

Tra scuole che insegnano a masturbarsi e ornitorinchi, ecco la discussione in Provincia a Trento

Disegno di legge ‘Interventi di contrasto delle discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o dall’intersessualità’, proponenti consiglieri Mattia Civico, Gianpiero Passamani, Giuseppe Detomas, Lorenzo Baratter e Manuela Bottamedi. Recita così l’ordine del giorno del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento in questa metà di settembre. Ma il testo di legge, di cui a questo link è possibile leggere la versione in discussione, ha tirato fuori il peggio della politica trentina. Ed il quotidiano Trentino-Corriere delle Alpi, ha realizzato una clip con il ‘bestiario’ dei peggiori interventi in Consiglio Provinciale. Si va dalla paura che ai figli venga insegnato a scuola come masturbarsi ad una delirante discussione sugli “attributi”, dall’affermare che anziché chiamarlo “Gesù” nel presepe verrà messo la “Gesua”, dal citare un ragazzo che non si sente né uomo né donna ma un ‘ornitorinco”. Insomma, una pessima figura per la classe politica trentina che è stata protagonista di questa assurda, pietosa e spesso ignorante discussione.
Peraltro, la legge è impantanata per alcuni distinguo nella maggioranza di centro-sinistra che guida la Provincia Autonoma di Trento e forse la sua approvazione sarà rimandata al 2016. Una legge contro l’omofobia questa, che prevedeva una serie di interventi culturali di sensibilizzazione e di tutela nei confronti di coloro che maggiormente sono esposti alla discriminazione, ad esempio in ambito lavorativo, ma che è ferma anche per queste assurde discussioni sul ‘gender’, arrivando anche a risse tra i consiglieri provinciali.