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Trento: “Togliete i figli alle coppie gay”

Proposta shock do un consigliere comunale che chiede l’intervento dei servizi sociali in caso di coppie o single gay con figli per “provvedere in modo definitivo alla sua protezione”.

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Via i figli dalle coppie gay e dai genitori omosessuali single. E’ l’incredibile ordine del giorno proposto da un consigliere comunale di Trento, Claudio Cia della Lista civica Trentino, che, con l’appoggio di alcuni colleghi della destra ha presentato un ordine del giorno in cui si chiede che alle coppie o ai single gay vengano tolti i figli. Come riporta Il Secolo XIX, il testo sarà discusso durante la prossima seduta del consiglio comunale che si svolgerà tra due settimane. Secondo il testo presentato da Cia, il sindaco che si trovasse di fronte ad una famiglia omogenitoriale, dovrebbe “disporre immediatamente la collocazione del bambino in un ambiente che favorisca il suo pieno sviluppo umano sino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione riferendo nel contempo all’Autorità giudiziaria”.

La segnalazione, nelle intenzioni dei firmatari dell’ordine del giorno ambiguamente intitolata “Save the Children” dovrebbe partire dai servizi sociali del comune che “individuati sul territorio casi di omogenitorialità singola o multipla, verifichino l’ambiente di crescita del bambino, in considerazione dell’assenza di una figura materna o paterna, per deliberata scelta che sottende motivi di illegalità e la segnali immediatamente al sindaco”.

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Ma quello di Cia è un attacco a tutto tondo alla comunità lgbt trentina, perché lo stesso ordine del giorno chiede alla giunta non promuovere più “azioni culturali orientate a confondere e a sminuire il significato e il valore del matrimonio tra uomo e donna e della famiglia eterosessuale”.
Indignata la reazione di Arcigay che tramite il suo presidente Flavio Romani definisce l’iniziativa dell’opposizione al consiglio comunale di Trento un “atto inaudito”. Secondo Romani, il testo proposto “supera in violenza i peggiori regimi totalitari. Una dichiarazione di ignoranza e inciviltà, che manipola la Costituzione e i Trattati a difesa dell’infanzia, stravolgendone il senso e arrogandosi il diritto di decidere sopra le teste dei più piccoli e dei loro genitori”.