Troppo sesso? - tropposessoBASE - Gay.it Archivio

Troppo sesso?

Alcuni lettori accusano: pensate solo a una cosa. Ma di che dovremmo parlare nella rubrica di sesso? Cos’è poi che ci accomuna tutti? E infine, chi propone qualcosa di meglio?

Da un po’ di tempo alcuni lettori minacciano di abbandonare il sito (e talvolta ci insultano), accusandoci di occuparci troppo di sesso. Un velo finalmente strappato all’ipocrisia di chi guarda solo al soldo? Oppure un ipocrita moralismo, lagnoso e sterile? Io una risposta ce l’avrei, ma non ha senso fomentare la polemica, bisticciando e ribattendo punto su punto. Tanto più che questa è la rubrica di sesso.

Se fosse la rubrica motori scriverei “brum brum”, e via dicendo. Ma sempre in chiave gay, perché siamo un sito gay: di informazione sì, ma gay. I siti gay parlano ai gay di questioni gay: politica, moda, spettacoli, religione, ecc, sono questioni gay perché riguardano i gay. Se non li riguardassero non avrebbe senso parlarne in questa sede.

Se fossimo fan della Vanoni frequenteremmo il suo forum insieme agli altri fan. Se fossimo tifosi della Roma la domenica andremmo allo stadio con gli altri tifosi: tanti etero e forse anche qualche gay, belli e brutti, grassi e magri, giovani e vecchi, ma tutti accomunati dal tifo per la Roma. Così, sul sito della Vanoni troveremmo – immagino – tanti gay, ma anche etero, accomunati dalla passione comune per l’anziana cantante.

Cosa accomuna invece noi gay? Possiamo essere effeminati, ma anche no, scuotere la testa appena sentiamo la Carrà ma anche no, griffarci a tutto spiano o passare le domeniche pomeriggio a discutere di questioni politiche o religiose. Ma anche non fare nulla di tutto ciò. Possiamo andare al Pride o detestarlo, frequentare o evitare le discoteche, avere rapporti stretti con tante amiche frociarole oppure con nessuna (che è meglio). Qual è allora il nostro denominatore comune?

Mi permetterei di azzardare: il sesso (e, sua conseguenza necessaria, l’amore). L’attrazione per una persona del proprio sesso è ciò che ci distingue dagli etero. Per il resto possiamo essere un luogo comune ambulante o una mirabile eccezione. Qualunque cosa può accompagnare il nostro essere gay ma nessuna è obbligatoria, tranne il sesso.

Con ciò non voglio dire che i gay pensino solo al sesso o ci pensino più degli etero (maschi). Ignorare però la rilevanza che ha nelle nostre vite e soprattutto quanto fondamentale sia per l’esistenza stessa di una cultura e di un movimento omosessuale mi pare ridicolo ancor più che puritano. I gay sono tali perché vanno a letto con altri uomini (le lesbiche con altre donne). Poi ci sono eccezioni, variazioni, quel che vogliamo: in fondo anche allo stadio Olimpico può capitare un tifoso interista o a un concerto della Vanoni un fan di Mina. La regola non cambia: il sesso è ciò che ci unisce, che lo pratichiamo con il legittimo fidanzato, con mille amanti o da soli.

Trovo quindi naturale la massiccia presenza nel sito di argomenti e immagini riguardanti il sesso, anche se non mi paiono gli unici. Io stesso scrivo anche di religione, nonostante chi mi insulta eviti di segnalarlo (forse perché non interessato all’argomento…). Se quantitativamente il sesso prevale sul resto non dipende quindi da una nostra strategia subdola, ma da un paradigma di fondo, ampiamente dimostrato dalle cifre: i dati e le mail che riceviamo.

Aggiungo anche che quando tentai una provocazione e, per parlare dell’assessore milanese che voleva punirci con la garrota – non avendo a disposizione che una rubrica di sesso – parlai di merda (anzi, vi accennai appena, promettendo maggiori informazioni a chiunque fosse interessato), mi giunsero sette mail: zero sull’assessore, sette per lo scat. Nemmeno la Roma a Manchester (in una rubrica di sesso vi piace se parlo di calcio?)…

Per non chiudermi comunque in un eremo di regina esiliata e stizzita, voglio però confrontarmi con il forum (di questa rubrica, non di quella dei motori), per vedere quali siano realmente gli interessi dei lettori. Senza operare chissà quale censura, vi posso ritrovare interrogativi esistenziali, come: “Quanto guadagna un marchettaro? E dove farlo?”, “Ho scoperto di essere uno slave”, “Battuage”, “Passivi di oggi, incontinenti di domani?”, “Etero o finto etero? Ditemi la vostra”, “Non piace il cazzo”, “Penetrazione troppo dolorosa”, “Perchè è bello leccare il culo?”, “X diventare famosi si deve scopare un vip frocio? Dove sono?” e il suo quasi gemello “Sesso con un prete: dove trovarlo?”.

Inoltre, vi sono questioni di livello internazionale, come: “Golden shower: è pericolosa?”, “Vi lavate le mani dopo il piscio?”, “Scat Pissing: Che ne pensate??”, “Help!!! Il mio ragazzo vuole farmi la cacca addosso”, “Dite la verità: vi ha mai eccitato il sex saffico?” o il sempreverde “Leccare la passera”.

Scavando più a fondo, si possono infine trovare anche analisi di spaccati quotidiani, magari di non immediata comprensione, ma destinati a lasciare la loro impronta sul nostro avvenire, come: “Sapore di sale, sapore di sborra…”, “Panettone: con canditi, solo con uvetta o con sborra”, “Incatenato nudo sul terrazzo” e “Sperma schizzato dalla finestra”. Perché siamo noi che abbiamo il chiodo fisso, vero?

Flavio Mazzini, trentacinquenne giornalista, è autore di Quanti padri di famiglia (Castelvecchi, 2005), reportage sulla prostituzione maschile vista "dall’interno", e di E adesso chi lo dice a mamma? (Castelvecchi, 2006), sul coming out e sull’universo familiare di gay, lesbiche e trans.

Dal 1° gennaio 2006 tiene su Gay.it la rubrica Sesso.Per scrivere a Flavio Mazzini clicca qui

di Flavio Mazzini