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Tutela a partner dei deputati gay, Fini: Camera deciderà

Il presidente della Camera annuncia che entro fine legislatura la Camera deciderà se estendere l’assicurazione sanitaria ai partner dello stesso sesso come già avviene per tutti gli altri deputati.

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A breve l’ufficio di presidenza della Camera dei Deputati si pronuncerà sul cosiddetto "caso Concia", dal nome della deputata Pd che ha chiesto di avere diritto all’assistenza sanitaria anche per la coniuge Ricarda, sposata lo scorso anno in Germania. A Montecitorio l’assistenza sanitaria è riconosciuta per i coniugi, i figli, e anche per i conviventi dei parlamentari, e ora il Parlamento dovrà scegliere se riconoscere uguali diritti alla coppia composta da Paola Concia e sua moglie.

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"Ho garantito che la pronuncia – spiega il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenuto oggi alla presentazione del libro scritto da Concia con la giornalista del ‘Corsera’ Maria Teresa Meli – avverrà entro fine legislatura. Ho chiamato l’ufficio di presidenza a pronunciarsi, non sarà semplice ma credo sia doveroso. Non si può nascondere la testa nella sabbia come gli struzzi".

La questione, per Fini, "va risolta con una risposta, in un senso o nell’altro. Credo – aggiunge – che la pronuncia ci consentirà di compiere dei passi avanti. E credo che, dopo le mie parole, avrete anche capito come la penso…"

Fini ha poi parlato della legge contro l’omofobia: "L’Italia non può indugiare oltre – ha detto il presidente della Camera -. È necessario prendere atto dei cambiamenti sociali nel nostro Paese e adeguare l’ordinamento giuridico alle necessità delle persone, promuovendone le libertà fondamentali. Ed è questo un compito del Parlamento". "È necessario – ha concluso – che anche nel nostro Paese si affermino una mentalità e una cultura sempre più rispettose dei diritti e della dignità della persona e un dibattito senza pregiudizi e ideologismi, anche in sede politica, è precondizione necessaria per la crescita di un’Italia più libera ed evoluta".