Il Sindaco, Il Presidente della Regione, quello della Provincia, la Diocesi, la comunità ebraica, le associazioni omosessuali, e ultimo arrivato, CasaPound, sui cui si sono abbattute un mare di polemiche.
"Li invito a non partecipare, così da evitare qualsiasi interpretazione sbagliata che possa portare a momenti di tensione".
A rispondere al Sindaco, giustamente preoccupato per la possibile presenza dell’associazione legata all’ultradestra, ci ha pensato Gianluca Iannone, Presidente di CasaPound, che ha dichiarato: "leggiamo dichiarazioni di sdegno nei confronti della nostra partecipazione. Registriamo l’appello del Sindaco e non parteciperemo più all’evento perchè evidentemente ne hanno frainteso il senso".
Preso atto dell’abbandono di CasaPound, la fiaccolata, “contro l’intolleranza e tutti i razzismi" vedrà scendere in strada l’intera città, a poco più di un mese dall’aggressione di ‘svastichella’ ai danni di due omosessuali vicino al Gay Village, dopo le bombe carta nella Gay street e gli attentati incendiari davanti la discoteca Qube e al circolo di destra Gens Romana, con un palco finale pronto ad accogliere Gigi Proietti, Giorgio Albertazzi e il pianoforte di Nicola Piovani.
Presenti all’appello tutte le associazioni glbt della capitale, dal Mario Mieli al Di Gay Project, fino all’ArciGay, con il Presidente uscente Aurelio Mancuso che ha dichiarato: "la fiaccolata di domani è un fatto positivo, soprattutto perchè proposta da istituzioni, ma non è esaustiva: si tratta infatti di una risposta a violenze di tutti i tipi che condividiamo, ma noi crediamo che la violenza contro di noi ha una radice nei nostri ‘non diritti’". "Sarà la manifestazione del 10 ottobre (chiamata ‘Uguali‘) a chiarire davvero il punto. Per domani ad esempio ha aderito anche il Vicariato di Roma, ma mi chiedo se poi tutti saranno così pronti a spendersi per il riconoscimento dei diritti civili di gay e lesbiche in Italia. Altrimenti c’è un’ipocrisia di fondo".
La fiaccolata partirà intorno alle 19 da piazza Ss. Apostoli, per concludersi vicino al Colosseo, nei pressi della gay street, dove i partecipanti arriveranno percorrendo via Cesare Battisti, piazza Venezia e via dei Fori Imperiali. Tra i presenti anche Augusta Seganti, madre di Paolo Seganti, omosessuale barbaramente ucciso nel 2005. Anche per Paolo, e per gli altri 39 omicidi di gay e transessuali che hanno sconvolto la capitale negli ultimi 10 anni, si sfilerà quest’oggi.
Non mancherano ovviamente le provocazioni, con un gruppo di omosessuali pronti a sfilare mascherati e vestiti totalmente di bianco, come autentici fantasmi. Un’iniziativa nata su Facebook (con al momento 300 "ospiti" confermati), che si spiega attraverso questi semplici ed esaustivi punti:
– Fantasmi perché così vorrebbero che fossero le persone lgbtqi.
– Fantasmi, perché non sono violenza e razzismo i nemici delle persone lgbtqi, ma ignoranza e ipocrisia.
– Fantasmi, che ci sono e non hanno paura di mostrare agli ipocriti di oggi che c’è una comunità lgbtqi che non si nasconde e non china la testa.
– Fantasmi del diritto, della giustizia, nelle famiglie, dove lavoriamo o studiamo.
– Fantasmi perché non vogliamo che l’omofobia sia identificata solamente con la violenza. Omofobia è non riconoscere le coppie omosessuali.Transfobia e omofobia è non intervenire con delle politiche culturali nelle scuole e nei luoghi pubblici. Omofobia è dire che non tutti gli affetti devono essere riconosciuti. Noi ci saremo, ma ribadiremo ciò che per noi è l’omotransfobia.
La macchina organizzativa è ufficialmente partita. Roma è chiamata a scendere in strada, dove si attendono almeno 20.000 persone, con la speranza che quelle candele non producano soltanto il solito fumo negli occhi, a cui noi omosessuali siamo ormai tristemente abituati.