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Uganda, scontri e tensione ai funerali di Kato

Durante l’omelia, il prete ha definito “guasti” gli attivisti del gruppo in cui militava Kato ed a aggiunto: “dovrebbero pentirsi e rivolgersi nuovamente a Dio”. Gli attivisti hanno reagito.

Rabbia e tensione hanno segnato il funerale dell’attivista gay ugandese David Kato, ucciso a Kampala. Al cimitero alcuni attivisti hanno strappato il microfono del sacerdote a causa del tono omofobo della sua predica, scatenando tafferugli con l’intervento di agenti anti sommossa. Decine di attivisti del gruppo Sexual Minority in Uganda (Smug), a cui apparteneva Kato, hanno partecipato al funerale, così come rappresentanti di diverse ambasciate occidentali. La sepoltura si è svolta nel villaggio di Namirembe, 40 chilometri a est da Kampala. Quando il pastore, Thomas Musoke, si è rivolto ai dolenti dicendo: "Kato se ne è andato, ma i membri del suo gruppo sono guasti, dovrebbero pentirsi e rivolgersi nuovamente a Dio", attivisti dello Smug gli hanno strappato il microfono. Gli abitanti del villaggio hanno difeso il sacerdote urlando slogan anti gay e la polizia è intervenuta per separare i due gruppi.

"David aveva ricevuto minacce di morte sin da quando la sua foto è stata messa sulla copertina del magazine Rolling Stone", afferma un comunicato diffuso dallo Smug dopo l’assassinio. Kato aveva citato in giudizio la rivista, ottenendo dal giudice un risarcimento in denaro, ed era impegnato contro una proposta di legge anti omosessuali, che prevede anche la pena di morte. Il provvedimento è stato poi ritirato su pressione internazionale. Il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha condannato l’omicidio di Kato e chiesto che i suoi assassini siano portati in tribunale.