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Un giudice sospende le prime nozze gay dell’Argentina

A pocheore dalla cermonia prevista a Buenos Aires, la sentenza della giudice Martha Gomez Alsina blocca tutto e accoglie il ricorso di un avvocato.

L’evento era atteso da tutta la comunità lgbt sudamericana e, invece, il primo matrimonio tra omosessuali dell’America Latina non c’è stato. La cerimonia era prevista per oggi, una data non casuale perché Alejandro Freyre e José Maria Di Bello, attivisti per i diritti gay, sono entrambi sieropisitivi ed avevano scelto simbolicamente la Giornata Mondiale di Lotta all’Aids per unirsi in matrimonio. Le loro nozze erano state autorizzate lo scorso 13 novembre dalla sentenza dalla giudice Gabriela Seijas con la quale si dichiaravano incostituzionali gli articoli del codice civile che stabiliscono che il matrimonio può essere celebrato solo tra un uomo e una donna. A bloccare la cermonia, che avrebbe dovuto celebrarsi oggi alle 14, è stata un’altra giudice, Martha Gomez Alsina che ha accolto il ricorso presentato da un avvocato secondo il quale è inammissibile che una sentenza amministrativa dichiari nulli due articoli del codice civile.

Il matrimonio, quindi, per ora non ci sarà, nonostante la prima sentenza fosse stata accolta positivamente perfino dal sindaco conservatore di Buenos Aires, città dei due promessi sposi, che aveva espresso il suo parere favorevole e la sua decisione di non fare ricorso contro la prima sentenza.
Nella decisione della giudice Gomez Alsina si legge: "Decido di sospendere provvisoriamente la cerimonia prevista martedì primo dicembre 2009 alle 14, che riguarda i signori Alejandro Freyre e José Maria Di Bello".  Il provvedimento, quindi, è temporaneo, in attesa che venga chiarita la questione delle gerarchie giuridiche, probabilmente. In ogni caso, è in discussione al Congresso argentino un disegno di legge sulle coppie gay.