UN INTERROGATORIO IMBARAZZANTE - leo28 2 6 - Gay.it Archivio

UN INTERROGATORIO IMBARAZZANTE

“Ho subito un furto in casa: i Carabinieri che si occupano del caso mi hanno fatto domande sulla mia vita privata, persino su chi ‘fa la parte della donna’. Posso denunciarli?”

Gentile avvocato, sarei interessato ad avere consigli e un suo parere circa una vicenda che ho vissuto come sopruso.
Giorni fa (io vivo con mia madre) abbiamo avuto un furto in casa. Secondo la prassi abbiamo sporto immediatamente denuncia. Alcuni giorni dopo il comando dei carabinieri della mia città mi chiama personalmente e mi invita presso il comando. Desideroso di poter dare qualsiasi informazioni per risolvere il caso, l’ufficiale, in compagnia di un altro collega, inizia a pormi domande su eventuali persone che potrebbero aver messo piede in casa nostra i giorni precedenti il fatto. Fin qui tutto regolare.
La cosa incomincia a farsi pesante quando uno degli ufficiali, con modo arrogante, mi chiede informazioni circa due miei amici (mettendo in risalto alcuni fatti particolarmente personali). Tra l’altro non capisco come possano esser venuti a conoscenza dei nomi e dei fatti. Senza alcun problema rispondo alle loro domande. Alla scoperta di aver davanti a loro un omosessuale il colloquio incomincia a diventare pesante e offensivo. Mi costringono a svelare particolari imbarazzanti (se i soggetti in questione me li sono mai portati in camera) e se, oltre a loro, pago i maschi che, secondo loro, io mi porterei a casa. Ma la cosa che ha dell’incredibile e ignobile, è sentirmi chiedere chi, in tutto questo, esercita la parte dell’uomo e chi della donna.
Ora, ciò che la pregherei di chiarirmi è se quanto avvenuto non abbia leso i miei diritti e la mia privacy. Premettendo che non ho alcun problema né con i miei familiari né con i colleghi di lavoro circa la mia omosessualità, le chiedo se posso impugnare legalmente la vicenda, se è un mio diritto e se è possibile sporgere querela per offese e ingiuria, e se s^ come devo procedere.
Non ho alcuna intenzione di star zitto.
La ringrazio infinitamente per un suo chiarimento.
Gianluca

Caro Gianluca,
apprezzo la fermezza con cui affronti lo spiacevole episodio che ti è capitato.
Dalla lettera che hai inviato non è del tutto chiaro il confine fra ciò che i CC potevano utilmente (e quindi doverosamente) chiederti e ciò che assolutamente non dovevano.
Intendo dire: è ovvio che dovevano chiedere chi avesse frequentato casa vostra negli ultimi tempi, dato che le indagini in prima battuta si concentrano su chi già conosce la casa. Se il furto è avvenuto (anche) in camera è giustificato anche chiedere chi vi fosse entrato. Potrebbe esere giustificata anche la domanda se i partners vengono pagati, perché il fatto di pagare potrebbe dimostrare particolare facoltosità e comunque dove tu tieni i soldi.
Naturalmente non doveva essere posta la domanda sul ruolo sessuale svolto dagli interessati (se poi si sono espressi coi termini “la parte dell’uomo e quella della donna” stiamo freschi!), del tutto ininfluente per le indagini. Così come non è giustificato il tono arrogante.
Più che una denuncia, nel caso in questione mi sembra che sarebbe opportuna una segnalazione scritta al diretto superiore dei due carabinieri (il Comandante o il Maresciallo del nucleo che ha proceduto all’indagine), tanto per non fargliela passare liscia.
Cordiali saluti,
Ezio Menzione avvocato

di Ezio Menzione