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UN ROMANZO TRANSGENDER

Si può parlare di virtù attraverso il sesso? Se lo chiede Adam Thirlwell nel suo ultimo libro “Politics”, già un cult per alcuni. La trama? Lui ama lei che ama lui e l’altra che ama lei!

Si può parlare di virtù attraverso il sesso? Pare di sì. Se date affidamento alle promesse che Adam Thirlwell fa nella quarta di copertina del suo Politics (Guanda, 260 p., 14 euro) non rimarrete delusi.
Il romanzo in patria (Gran Bretagna) ha avuto un grande successo, e anche qui in Italia più che la pubblicità o le recensioni è servito il passaparola fra coloro che considerano la lettura una proficua occupazione dello spirito. Sia chiaro che in queste pagine non troverete grandi verità o sconvolgenti rivelazioni, anzi il giovane scrittore è stato un tantino sopravvalutato: la sua scrittura è efficace e scorrevole ma forse ancora un po’ acerba. Però qui vincono soprattutto le idee e se Thirlwell è davvero un grande talento, come assicura la rivista inglese Granta che non ha esitato a classificarlo fra i migliori giovani scrittori del 2003, lo potremo verificare nei prossimi lavori che si preannunciano effervescenti come questo.

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Prendete le prime dodici pagine, per esempio, che incuriosirebbero anche il lettore più svogliato. I due protagonisti vengono subito descritti in azione durante un maldestro tentativo di sodomia. E niente risulta volgare, niente eccessivo, anzi. Tutta la scena è giocata sull’ironia come l’intero romanzo del resto, in cui la vicenda di Moshe (un attore mezzo ebreo e un po’ imbranao), di Nana (la sua ragazza) e di Anjali (un’amica di Mosche innamorata di Nana) è raccontata con spirito lieve e spensierato.
Se dovessimo dare una definizione direi che si tratta di un romanzo squisitamente transgender. La trama si può sintetizzare al massimo dicendo: lui ama lei che ama lui e l’altra che ama lei! La cosa ovviamente non funzionerà ma quello che colpisce positivamente è che uno scrittore giovanissimo come Thirlwell (è nato nel 1978) rappresenti la sessualità come ci si aspetta che le giovani generazioni di oggi la affrontino: con grande naturalezza cioè, senza tabù o falsi moralismi.
Ma il romanzo non è soltanto la semplice storia d’amore e di letto fra Moshe e Nana. L’autore si serve del sesso (abbastanza hard, il più delle volte) per dissertazioni impegnative su molti e diversi argomenti. Vi sorprenderà infatti come egli riesca plausibilmente a far scivolare il discorso sulla letteratura, sull’arte, sulla politica e su molti altri coltissimi argomenti partendo dalla dettagliata descrizione di una “scopata”. Al complesso intreccio di temi ed argomenti fa riscontro uno stile di narrazione personalissimo che ricorda gli scrittori dell’Ottocento. Qui infatti la voce narrante partecipa, commenta e a volte anticipa gli avvenimenti e lo stesso Thirlwell ha dichiarato di essersi ispirato ai grandi romanzi del diciottesimo secolo e a Stendhal soprattutto. Cosicché il libro risulta un simpatico guazzabuglio di temi e di stili che non annoiano né confondono. Tutto ciò grazie al fatto che lo scrittore non perde mai di vista la vicenda dei protagonisti e del loro ingarbugliatissimo ménage a trois, e tra un amplesso e l’altro gli fa trovare anche il tempo di riflettere sui grandi misteri della vita, dell’amore, del sesso. E scopriranno che, a volte, pensare un po’ a se stessi fa bene anche agli altri.
Adam Thirlwell
Politics
Guanda, 260 p., 14 euro
(trad. di Riccardo Cravero)
https://www.guanda.it

di Alberto Bartolomeo