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Una lesbica in Corte Suprema: apertura dei repubblicani

Anche il repubblicano più conservatore parla di un possibile giudice gay. E non è tutto: il governatore del Maine firma per i matrimoni e nel New Hampshire il parlamento approva le nozze.

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Come avevamo anticipato ieri, la comunità lgbt statunitense sta cercando di esercitare pressioni sulla Casa Bianca perché si scelga un gay o una lesbica per coprire il posto lasciato vacante da David Souter nella Corte Suprema. A questo proposito, è di oggi la notizia che la possibilità che Washington nomini Kathleen Sullivan o Pamela Karlan, entrambe lesbiche ed entrambe della Stanford Law School, si fa sempre più reale. Infatti, il più influente rappresentante repubblicano della Commissione Giustizia del Senato ha aperto uno spiraglio a questa eventualità. «Non credo che il fatto di ammettere tendenze gay squalifichi una persona di per sé rispetto alla carica», ha detto Jeff Sessions, senatore dell’Alabama che ha recentemente parlato direttamente con il presidente Obama circa il posto vacante in Corte Suprema.

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E sul fronte delle unioni civili, si ufficializza un altro successo per i gay e le lesbiche nordamericane: il matrimonio gay è da oggi legale anche nello stato del Maine. Il Governatore John Baldacci ha firmato la legge nonostante si fosse dichiarato favorevole solo ad una legge sulle unioni civili. «Ho seguito il dibattito da vicino – ha detto Baldacci -, ho ascoltato i favorevoli e i contrari, i senatori e i deputati. Ho letto le numerose lettere che sono arrivate nel mio ufficio e poi ho deciso attentamente, senza prenderla alla leggera. Ho apprezzato i toni del dibattito. Argomenti come questo sono importanti perché toccano i nostri valori e le nostre e ci sono argomenti validi posti da entrambe le parti in causa. In passato mi sono opposto ai matrimoni gay sostenendo invece le unioni civili ma ho capito che quest’ultime sarebbero state molto diverse e più ingiuste rispetto ia matrimoni».

Baldacci ha detto anche di essere consapevole che qualcuno potrebbe proporre un referendum per abolire la legge appena approvata e che dunque non è detta l’ultima parola. «Così come tutti sono uguali davanti alla legge, la nostra Costituzione prevede che il potere appartiene al popolo.» La legge non forzerà le confessioni religiose a celebrare nozze nelle chiese, ma piuttosto «contribuisce a separare la Chiesa dallo Stato».

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Il provvedimento legislativo era stato approvato dal Senato con 21 voti favorevoli contro i 13 contrari e dalla Camera con 89 voti favorevoli e 57 contrari. Il Maine diventa così il quinto stato a legalizzare i matrimoni gay dopo Vermont, Connecticut, Massachusetts e Iowa. In California si attende ancora il pronunciamento della Corte Costituzionale sul voto che abolì con un referendum le nozze per le coppie dello stesso sesso.

Anche il parlamento del New Hampshire ha approvato una legge che trasforma le unioni civili, già in vigore nello stato, in matrimoni veri e propri. Adesso spetta al Governatore l’ultima parola.