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UNA NUOVA ARMA CONTRO L’AIDS

Si chiama Fuzeon la nuova medicina approvata recentissimamente dalla Food and Drug Administration americana per combattere l’infezione da HIV. Che apre ulteriori speranze, anche da noi.

WASHINGTON – La Food and Drug Administration americana, che e’ l’organismo che ha il compito di testare e controllare i nuovi preparati farmaceutici, ha recentemente approvato un nuovo farmaco anti HIV denominato Fuzeon, nome commerciale del principio attivo chimico che e’ Enfuvirtide. Il farmaco appartiene ad una nuova classe di farmaci e va quindi ad aggiungersi alla gamma di possibilità tutt’oggi a disposizione per combattere l’AIDS. La differenza di approccio al problema della proliferazione del virus e’ sostanziale: i farmaci sinora usati funzionano dopo di che il virus si e’ già infiltrato nei globuli bianchi, principalmente i CD4, che sono il suo target preferito. Bloccando la produzione di una o due sostanze necessarie al retrovirus per riprodursi impediscono di fatto una ulteriore propagazione del microrganismo. La nuova classe di farmaci, denominati Inibitori della Fusione, impedisce al virus di invadere le cellule, giocando quindi per così dire in anticipo. E’ evidente che la creazione di una nuova classe di medicine va a tutto vantaggio di tutti coloro che sono già diventati resistenti alle precedenti terapie e che quindi cominciano ad avere nuovamente i sintomi della malattia conclamata. L’incremento di terapie a disposizione ha portato molti nel corso degli ultimi tempi a pensare, erroneamente, che il problema AIDS fosse risolto ed hanno quindi abbassato pericolosamente la guardia nei confronti dei comportamenti a rischio.
Il problema dell’insorgenza delle resistenze incrociate tra i vari farmaci infatti rimane, per cui e’ particolarmente benvenuta questa notizia. Erano infatti già 7 anni che non veniva registrata una nuova classe di farmaci. Gli esperti prevedono che questo aprirà nuova la strada a nuovi percorsi e nuove ricerche. Sia gli scienziati che i pazienti aspettavano che questo avvenisse già da tempo, seppur con qualche timore relativo all’aspetto economico. Infatti, come prevedibile purtroppo, il costo del farmaco sarà decisamente elevato, circa 20.000 dollari all’anno per ogni paziente. Un costo che rischia di mandare a gambe all’aria tutti programmi pubblici di assistenza in un paese come gli Stati Uniti dove, lo ricordiamo, chi non ha un’assicurazione medica personale privata non ha accesso a cure mediche che vadano oltre il pronto soccorso. Gli attivisti di gruppi come Act-Up già protestano per il costo. I prezzi elevati dei nuovi farmaci rimangono comunque un problema anche per paesi come l’Italia e la Francia che hanno un sistema di assistenza sanitaria statale a livello nazionale. Dal canto loro le compagnie che lo commerciano, la svizzera Roche e l’americana Trimeris, dicono che e’ un farmaco anche molto costoso da produrre. A differenza di altri trattamenti antiretrovirali il Fuzeon non viene somministrato sottoforma di pillola ma deve venire iniettato due volte al giorno, a rotazione tra addome, cosce e braccia. Non può inoltre essere preso a se stante bensì deve essere associato agli altri farmaci del cocktail che ancora funzionano. La FDA ha approvato l’uso del farmaco in modo piuttosto accelerato viste le necessità dei tanti pazienti, il che significa ovviamente che non si conoscono ancora eventuali effetti collaterali a lungo termine.
Nei soli USA ci sono circa 900.000 sieropositivi, con circa 40.000 nuove infezioni ogni anno. L’epidemia continua ad allargarsi, con nuovi contagi giornalieri in ogni continente, senza frontiere. Occorre quindi ricordare bene che, a prescindere dalle pseudomoralistiche posizioni dei soliti noti (leggi cattolici integralisti e relative gerarchie vaticane), l’uso costante del preservativo nell’attività sessuale rimane l’arma migliore per proteggersi.