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UNA VOCE GAY IN EUROPA

Intervista al radicale Ottavio Marzocchi, che segue i lavori del Parlamento Europeo in materia di diritti e libertà delle persone omosessuali. E che ci rivela retroscena parlamentari e… personali!

MILANO – Sul palco della politica molti cercano un’affermazione personale, alcuni: applausi a scena aperta e qualcun altro mostra una dedizione amorosa e completa verso le minoranze sessuali. A Bruxelles vive e lavora Ottavio Marzocchi: 30 anni, bolognese, laureato in Scienze Politiche, funzionario Radicale, membro della Direzione straordinaria del Partito Radicale Transnazionale e della Lega Internazionale Antiproibizionista. Con Ottavio parliamo di coppie di fatto, matrimoni e diritti dei cittadini GLBT, visti all’interno del Parlamento Europeo.
Ottavio, cosa fai al Parlamento Europeo?
Seguo i deputati Radicali Marco Cappato e Maurizio Turco, i lavori del Parlamento in materia di diritti e libertà; delle norme su immigrazione, asilo, cooperazione giudiziaria e di polizia.
Quali azioni avete intrapreso per i diritti delle persone omosessuali?
Abbiamo raccolto le firme di 140 deputati europei contro gli arresti di gay in Egitto. Oggi siamo impegnati a far sì che gli Stati membri riconoscano alle coppie gay il diritto a muoversi da uno Stato all’altro senza discriminazioni.
Ti riferisci alle legislazioni nazionali?
Sì. Oggi se una coppia omo sposata in Svezia si sposta in Italia, perde ogni diritto acquisito; mentre lo stesso non accade per gli etero. Il Parlamento Europeo è stato chiamato a prendere posizione su una direttiva che aggiorna il diritto dell’Unione in tema di libera circolazione delle persone
Quali organizzazioni GLBT vi sostengono?
Ilga-Europe e l’intergruppo GLBT al Parlamento Europeo hanno promosso degli emendamenti depositati da noi assieme ai colleghi liberali, socialisti e verdi in commissione. Questo ha assicurato l’approvazione, che deve essere confermata la settimana prossima dalla plenaria del Parlamento.
Forza Italia e i Popolari remavano contro.
Il relatore Giacomo Santini era inferocito durante il voto, tanto che ha votato contro il suo stesso rapporto.
La Relazione Santini va in aula lunedì e martedì si vota. Cosa prevedi?
Il voto in plenaria non dovrebbe essere problematico. I problemi verranno dopo…
Con la presa di posizione della Commissione europea e del Consiglio dei Ministri?
Quest’ultimo organo è particolarmente conservatore, e insisterà per eliminare il mutuo riconoscimento delle coppie gay. Temo anche defezioni nel gruppo socialista che parte in quarta in prima lettura per poi retrocedere in seconda lettura.
Chi sono gli attivisti politici più attenti alle tematiche GLBT?
Joke Swiebel, socialista olandese lesbica; il laburista inglese Michael Cashman; i radicali Cappato e Turco e il liberale inglese Ludford, che ha votato contro i matrimoni gay e non si capisce se per errore o altro”.
Rischi e giochetti di palazzo sono in agguato.
Per questo noi radicali abbiamo lanciato una lettera-appello su internet.
Quella su www.radicalparty.org?
Sì! Più di mille cittadini europei hanno firmato online e presto consegneremo a Santini e successivamente a Consiglio ed a Commissione la lista dei firmatari. L’obiettivo è quello di far sentire la propria voce rispetto ad una delle questioni di libertà più importanti e, sulle quali l’Italia rimane drammaticamente indietro. Chiedo a tutti di firmare sul sito: https://servizi.radicalparty.org/gay_europa/index_it.php.
Con chi lavorate in Italia e in Europa per la difesa dei diritti GLBT?
In Italia abbiamo ottimi rapporti con Sergio Lo Giudice (segretario nazionale ArciGay) e con Franco Grillini. In Europa abbiamo una collaborazione quotidiana con Ilga-Europe. Il nostro Partito Transnazionale, che può intervenire all’Onu come ONG di prima categoria, ha spesso permesso all’Ilga di intervenire, superando lo scandaloso veto dell’Onu.
Ritenete priorità d’azione politica la questione dei diritti delle persone GLBT?
Il primo atto istituzionale in questa legislatura è stata una mia proposta che chiedeva la cancellazione delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale, il matrimonio gay, l’introduzione dei contratti di unione come il Pacs francese in tutta Europa, il mutuo riconoscimento delle coppie gay nella UE, l’adozione.
Sul Pacs, erano emerse più proposte tra i Radicali.
Voglio ringraziare Daniele Capezzone, per aver saputo far quadrare il cerchio degli argomenti tra coloro che preferivano un Pacs aperto e “libertario” e coloro che rivendicavano il matrimonio civile anche per i gay. La nostra proposta di legge depositata al Parlamento italiano fornisce al cittadino un ventaglio di possibilità con un Pacs “à la carte”, e rendendo l’ordinamento giuridico neutrale rispetto al sesso ed alla sessualità delle persone.
Ci sono molti gay tra i Radicali?
Tra noi regna una grande libertà sessuale individuale che sfugge alle classificazioni. Credo valga il principio per cui la sessualità di una persona è irrilevante senza un impegno e una militanza politica. Marco Cappato poi è apertamente bisessuale”.
Anche tu?
No! Nel movimento Radicale tutti sanno che sono gay e lo scrivo al filo diretto su: https://www.radicali.it/organi/prt_organi.asp?q=35&g=0. Magari i miei compagni sanno pure che amo il sado/maso o altro…. Ma questi sono affari miei! Le mie passioni sono le tematiche libertarie: legalizzazione delle droghe, dell’eutanasia, della prostituzione, e last but not least i diritti delle persone GLBT e dei matrimoni gay.
Giustissimi Ottavio. Grazie
A voi di Gay.it e sostenete attivamente le nostre battaglie omosessuali.

di Mario Cirrito