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Unioni civili, Arcigay: “Da Renzi una doccia fredda”

Esulta la Manif. La Cei: “Attenzione paradossale”. Equality: “Finalmente agenda certa”.

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Dal palco dell’Assemblea Nazionale del Pd, ieri Matteo Renzi ha dichiarato che le unioni civili saranno legge entro la fine dell’anno , confermando i sospetti circolati fino ad ora secondo cui il testo non sarebbe arrivato alla discussione in Senato prima di settembre. Il premier ha garantito che entro il 15 ottobre il DDL Cirinnà sarà votato dall’aula di Palazzo Madama per andare poi alla Camera dove il tentativo sarà farlo approvare senza ulteriori modifiche per evitare di doverlo rimandare al Senato. Parole ritenute talmente rassicuranti da portare il sottosegretario Ivan Scalfarotto a interrompere il digiuno.

EQUALITY: “AGENDA CERTA”. ARCIGAY:”UNA DOCCIA FREDDA”

Ancora un rinvio dunque, che le associazioni lgbt non hanno accolto con entusiasmo. Non tutte, almeno. Se da un lato, infatti, Equality Italia con il suo presidente Aurelio Mancuso (che è anche membro del direttivo del Pd) ha dichiarato che “finalmente (…) il segretario ha tracciato un chiaro percorso” spiegando che la parole di Renzi “tengono appunto conto dell’ostruzionismo di una parte della destra” e risuonano “come un chiaro e

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definitivo impegno politico”, dall’altro Arcigay parla di “trionfalismi fuori luogo” e di “doccia fredda”.
“Avevamo chiesto la calendarizzazione in aula entro agosto – spiega amareggiato il presidente nazionale Flavio Romani – e il segretario del Pd oggi ci manda a dire che la risposta è no. Ogni altra lettura è affetta da colpevole miopia. Così come insufficienti sono le giustificazioni che tentano di sostenere l’opportunità di questo rinvio, dimenticandosi delle ormai innumerevoli volte in cui questo Governo ha spinto l’acceleratore negando a chiunque (minoranze interne o esterne, corpi intermedi, cittadine e cittadini) qualsiasi concertazione”. “Solo sulle unioni civili Matteo Renzi apre il dibattito – sottolinea ancora Romani -, e ne è così “profondamente convinto” da non aver speso parole chiare nel merito della legge, fissando, oltre alla data di approvazione, i punti fermi rispetto ai quali il Pd non deve arretrare”. Perché sebbene il premier abbia dettato il calendario, nessuna osservazione è arrivata da parte sua sul merito della legge e sui punti più contestati sui quali si consuma lo scontro con l’alleato di governo. Nessuna garanzia quindi, nessuna idea da difendere, nessun accenno all’uguaglianza – insiste Romani -: solo una data che slitta ancora, inesorabilmente, in avanti. E questo slittamento dimostra quanto la questione dei diritti civili venga percepita senza alcuna urgenza, come fosse accessoria, ed evidenzia la poca serietà con cui i vertici del Partito democratico affrontano il tema”. “Per questo – conclude il presidente di Arcigay – ci sembrano fuori luogo e poco sinceri non solo i toni trionfalistici dell’annuncio ma anche alcune reazioni scomposte, che tentano di mascherare l’ennesimo nulla di fatto in un conquista della quale dovremmo tutti compiacerci. È così che la politica dimostra di essere anni luce lontana dalla vita delle persone”.

I CATTOLICI OLTRANZISTI FESTEGGIANO

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Spaccato anche il mondo cattolico con Manif Pour Tous e l’associazionismo più oltranzista che leggono le parole di Renzi come una loro vittoria e la Cei che parla di “attenzione paradossale”.
Il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Galantino, ha infatti dichiarato che “rispetto alle urgenze che si impongono è paradossale questa attenzione“. “Peccato non poterne riscontrare altrettanta in effettive misure di sostegno alla famiglia” ha concluso.
La Manfi Pour Tous Italia, invece, legge il rinvio a settembre come “una chiara vittoria del popolo che il 20 giugno ha animato a Roma l’oceanico Family Day “, secondo le parole del portavoce Filippo Savarese che annuncia nuove iniziative. “La mobilitazione per la famiglia e il diritto dei bambini ad una mamma e un papà riprenderà a settembre più viva che mai – dichiara Savarese in una nota – per evitare all’Italia il destino dei paesi che hanno distrutto la famiglia naturale e oggi discutono di eugenetica e poligamia“.

VIOTTI: “MATTEO, LE TUE PAROLE RISCHIANO DI DELUDERE”
Poco entusiasta anche l’intervento di Daniele Viotti, europarlamentare del Pd che ha paventato il pericolo che la comunità lgbt, che da troppo tempo attende una legge, subisca l’ennesima delusione. Ecco il suo intervento all’Assemblea Nazionale. Dal minuto 2.00 il passaggio sui diritti civili.

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