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Unioni civili: è guerra di mozioni tra M5S e NCD in Regione Lombardia

I pentastellati chiedono pari diritti per le coppie gay, ma il consiglio boccia la mozione

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La Regione Lombardia si schiera ancora una volta ufficialmente contro i diritti delle persone lgbt. Nella seduta di oggi, da poco conclusasi, è stata bocciata la mozione presentata dalla consigliera del M5S Iolanda Nanni in cui il movimento chiedeva al Pirellone di promuovere la trascrizione nei registri di stato civile dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero e la costituzione di registri delle unioni civili nei comuni lombardi. Il testo di Nanni chiedeva anche di estendere le agevolazioni regionali previste per i nuclei familiari a coloro che sono iscritti ai registri, di prevedere atti di riconoscimento delle convivenze e di promuovere nelle scuole medie e superiori incontri di educazione alla diversità.
La mozione non è passata con pochi voti di scarto: 31 sì contro 37 no. A favore del testo si sono espressi, oltre al M5S, anche i consiglieri del Pd e un consigliere della maggioranza, la cui identità rimane protetta dal voto segreto.

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“È incredibile quel che è successo in Aula: dopo aver esposto la mozione il Presidente Cattaneo, arroccandosi a una libera interpretazione del Regolamento Regionale, mi ha impedito di intervenire in discussione per rispondere alle tesi, prive di fondamento, della maggioranza – racconta Nanni in una nota – e, con ciò, censurando il libero svolgimento del dibattito istituzionale su un tema che la maggioranza ha paura di affrontare”. “Regione Lombardia è arroccata su una visione oscurantista ottenebrata da paura e pregiudizio rispetto a ciò che è diverso, lontana anni luce dal naturale evolversi della società – continua la nota -, dando una propria e del tutto soggettiva interpretazione ai principi di uguaglianza e al concetto di famiglia sanciti nella Carta Costituzionale, una sorta di teocrazia familista con una maggioranza che vorrebbe imporre la così detta famiglia naturale come unico modello e rifiutando di promuovere i diritti di tutte le espressioni familiari”. “Il M5S continuerà, nonostante la bocciatura di questa mozione, a presentare azioni istituzionali per sensibilizzare chi sta al Governo ad intraprendere azioni a tutela dei diritti – conclude Nanni -. Oggi speravamo in un passo avanti in Lombardia, al contrario dobbiamo osservare che questa maggioranza ha deciso di perdere il treno della civiltà e stracciare la Costituzione”.

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A pochi minuti dall’inizio della discussione sulla mozione del M5S, NCD ha tentato il colpo di mano presentando una “mozione urgente” e chiedendo che fosse abbinata a quella presentata dai pentastellati. Il testo presentato dal partito di Alfano affermava che “non sussistono motivazioni tali da giustificare l’esigenza di prevedere in via legislativa l’istituzione di un nuovo istituto regolatorio delle convivenze more uxorio, in quanto il corpus normativo vigente e abbondante giurisprudenza consolidata prevedono già amplissime garanzie e diritti per gli stabili legami affettivi”. Nel testo, si fa riferimento al diritto all’accesso alla cartella clinica, congedi lavorativi per assistenza al convivente, tutela, curatela e amministrazione di sostegno ed infine l’istituto della successione nella locazione.
La mozione, però, non è stata abbinata a quella firmata da Iolanda Nanni, perché i termini per la presentazione erano scaduti, e non è stata discussa nella seduta di oggi.