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Uno psichiatra su sei ha tentato conversione da gay a etero

Gran Bretagna: 1 psichiatara su 6 ha tentato di guarire un gay cercando di convertirlo all’eterosessualità. È il folle risultato emerso da un sondaggio condotto da un’associazione di professionisti.

Un sondaggio condotto da un gruppo di ricercatori di Londra e pubblicato sulla rivista Bmc Psychiatry ha coinvolto 1.400 psichiatri ed evidenziato che il 17% di loro (uno su sei) ha cercato di frenare gli impulsi omosessuali dei pazienti; solo il 4% degli intervistati ha dichiarato apertamente di aver utilizzato trattamenti specifici per cambiare il loro orientamento sessuale.

La maggior parte di coloro che hanno cercato di "curare" l’omossesualità ha dichiarato di farlo perché la ritiene moralmente sbagliata e per aiutare gay e lesbiche a inserirsi in una società "normale" e superare la pressione discriminatoria cui sono sottoposti quotidianamente.

La pubblicazione del sondaggio ha riacceso una polemica che negli ultimi anni sembrava essersi appianata e ha attirato contro il piccolo esercito di psicologi e psichiatri "moralisti" le ire di moltissimi colleghi.

Secondo il Royal College of Psychiatrists, gli omosessuali "hanno il diritto di essere tutelati da trattamenti potenzialmente dannosi, specialmente per quel che riguarda il cambiamento dell’orientamento sessuale". Negli Stati Uniti, dove il dibattito e’ molto acceso, l’American Psychiatric Association (Apa) ha invitato tutti i "professionisti ‘etici’ ad astenersi dal tentare di cambiare l’orientamento sessuale dei loro pazienti". Tuttavia vi sono organizzazioni, sia nel Nuovo sia nel Vecchio Continente, che difendono il diritto dei pazienti a chiedere trattamenti specifici e quello dei medici a offrirli.