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USA 2000: METTI UN GAY TRA BUSH E GORE

Martedì 7 novembre i gay americani voteranno chi mandare alla Casa Bianca. Un sondaggio dimostra che l’80% dei gay è con Al Gore, mentre Bush gioca le sue carte su un ambiguo “Conservatorismo compassionevole”.

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Martedí 7 novembre gli americani decideranno chi mandare alla Casa Bianca. La partita è ancora tutta da giocare, coi sondaggi che danno i due maggiori candidati praticamente alla pari. Nonostante il vecchio luogo comune dell’omologazione della politica, un sondaggio condotto tra i gay e le lesbiche americani dimostra che l’80% è col democratico Al Gore mentre solo il 3% voterà per il repubblicano George W. Bush, attuale governatore del Texas. E Bush tenta di contrastare Gore mostrandosi sorridente, cortese, persino simpatico: il suo obbiettivo è tirar fuori il suo partito dalle melme dell’estremismo conservatore e del fondamentalismo cristiano con lo slogan “Conservatorismo Compassionevole”. Durante un confronto trasmesso dai maggiori network americani, Gore e Bush si sono confrontati anche sulla questione omosessuale: Jim Lehrer, responsabile e condutore delle News per il canale pubblico PBS, ha sottoposto ai due candidati il problema delle unioni fra persone dello stesso sesso, riferendosi anche al precedente dibattito televisivo che ha visto confrontarsi i due candidati alla Vicepresidenza (vedi articolo su Qx:

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Al Gore non ha avuto difficoltà nel rispondere che lui ed il suo partito caldeggiano apertamente e fortemente l’approvazione di una legge federale per la tutela delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Cosí nei giorni scorsi si sono anche espressi Joseph I. Lieberman (candidato Democratico alla Vicepresidenza) e Hillary Rodham Clinton (attuale First lady nonché candidata Democratica al Senato degli Sati Uniti per lo Stato di New York). Al Gore ha inoltre ricordato che al Congresso giacciono due provvedimenti legislativi che la maggioranza repubblicana sta bloccando: uno sulla non-discriminazione nei posti di lavoro (Employment NonDiscrimination Act – ENDA) e l’altro sul problema dei c.d. “hate-crimes”, cioè i crimini dettati da ragioni di odio (specialmente razza e orientamento sessuale).

George W. Bush, cercando di accontentare la parte piú consistente della sua base elettorale composta da americani di destra che sui temi civili sono molto vicini alle posizioni oltranziste dei fondamentalisti cristiani bene organizzati all’interno del Partito Repubblicano, ha spostato l’attenzione sulla difesa del “sacro istituto del matrimonio tra un uomo e una donna”, confermando il suo apprezzamento per il Defense of Marriage Act , che bandisce il riconoscimento federale per i matrimoni tra persone dello stesso sesso e che è stato firmato anche dall’amministrazione Clinton.

Incalzato poi sia da Al Gore che da Jim Lehrer, il candidato Repubblicano si è detto contro il riconoscimento di “speciali diritti” per i gay e le lesbiche (in realtà non si tratta di speciali diritti, ma dei due provvedimenti legislativi di cui parlava Gore). Allo stesso tempo, non volendo perdere i voti dei gay e delle lesbiche americani che votano per i Repubblicani, il Governatore del Texas ha parlato di tolleranza e di rispetto.

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Ma bisogna ricordare che nel suo Stato, il Texas, George W. Bush si è sempre opposto ad ogni legislazione che mirava a tutelare gay e lesbiche, arrivando addirittura a osteggiare la proposta di legge in materia di “hate-crimes” perché nel suo testo includeva l’orientamento sessuale. E’ invece sempre stato a favore di misure anti-gay, difendendo la legge dello Stato del Texas contro la sodomia e definendola “un gesto simbolico di valori tradizionali”.

Ecco la presa di posizione ufficiale sull’omosessualità, tratta dalla Piattaforma del Partito Repubblicano del Texas del 1998, quando Bush fu rieletto Governatore dello Stato: “La pratica della sodomia distrugge il tessuto della società, contribuisce alla crisi dell’unità familiare e causa il diffondersi di pericolose malattie contagiose. La condotta omosessuale è contraria alle verità immutabili e fondamentali che sono state ordinate da Dio, riconosciute dai fondatori del nostro paese e condivise dalla maggioranza dei texani.
Di conseguenza l’omosessualità non dovrebbe essere presentata quale accettabile e alternativo stile di vita nel nostro sistema educativo. Siamo contrari a qualsiasi tipo di riconoscimento legale e di tutela che includa matrimonio tra persone dello stesso sesso, custodia o adozione di bambini, benefici assicurativi e pensionistici per il partner”. Sarebbe questo il “Conservatorismo Compassionevole”?

di Gabriele Zamparini – da New York