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Vanno in scena le puttane

Quattro travestiti e una trans protagonisti di “Le pulle” (puttane in dialetto palermitano), operetta amorale di Emma Dante. Al Teatro dell’Arte dal 2 al 14 febbraio

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Milano – Reduce dalla regia tanto chiacchierata Carmen che ha aperto la nuova stagione de La Scala, la regista siciliana Emma Dante torna a far parlare di sé. Le Pulle (puttane in palermitano), un testo teatrale da lei stessa scritto e diretto debutta al CRT Teatro dell’Arte (viale Alemagna 6 – MM 1 e 2 Cadorna, tram 1,19,27 autobus 57,61,94 – info e prenotazioni tel. 02.89011644) e sarà in cartellone fino al 14 febbraio (orario spettacoli: mar-mer-giov ore 20.45 – ven ore 21.30 – sab ore 19.30 – dom ore 16.00. Una produzione internazionale che vede la collaborazione del Teatro Stabile di Napoli con il Théâtre du Rond-Point di Parigi in co-produzione con il Théâtre National de la Communauté Française di Bruxelles. Molta è l’attesa e la richiesta per questo spettacolo, assolutamente interessante.

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Il testo è stato da Emma Dante stessa definito un’operetta amorale: “è un atto unico – spiega la regista – di carattere popolare in cui la recitazione si alterna col canto e l’argomento che viene trattato non ha relazione con la comune morale. Protagoniste sono le puttane (pulle in palermitano), quattro travestiti e un trans che contemplano madonne a tinte accese, vestite di strass, piume di struzzo, pizzi, lustrini e guepiere. Attraverso un processo di metempsicosi, tre fate guidate da Mab, la levatrice delle fate, trasferiscono nelle pulle la loro anima femminile, incarnandosi in un ibrido che sta a metà tra i due sessi. Il miracolo è teso a compiere un rovesciamento del femminile sul maschile senza dover subire l’operazione o la scomunica di un bigotto Cardinale”.

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“Rosy, Sara, Ata, Moira e Stellina – prosegue la Dante – si addormentano beate e in sogno ricevono la grazia dalle tre protettrici: la fata danzante, la fata cantante e la fata parlante. Il viaggio onirico, ricco di travestimenti, trucchi, parrucche, balli, canzoni, coreografie da avanspettacolo, è accompagnato da atmosfere laceranti e dolorose in cui le cinque pulle mettono a nudo la loro condizione di emarginate. L’interno è un bordello con le tende di damasco, un covo segreto dove offrire anima e corpo. «Sento il mio corpo parte del mistero» canta Mab di fronte alle puttane col pene stretto tra le cosce e l’aureola luminosa in testa come un’icona religiosa di tante Eve colte in flagrante dopo il peccato originale. Dietro un separé di seta si nasconde una ferita, uno sguardo spaventato, una vita sciupata. Con zampe di ragni, ali di cavallette e umidi raggi di luna Mab prepara l’intruglio e a mezzanotte in punto apre le tende della stanza dei sogni”.

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Il testo de Le pulle di Emma Dante sarà pubblicato sul n. 1.2010 di Hystrio (in distribuzione già da fine gennaio), trimestrale di teatro e spettacolo, che già aveva in passato ospitato il testo di Cani di bancata (Hystrio 1.2007). A corredo della pièce ci sarà anche un articolato approfondimento-bilancio sugli ultimi dieci anni di attività della regista-drammaturga palermitana a firma di Andrea Porcheddu, un’autopresentazione dell’autrice e, all’interno del dossier dedicato alla regia lirica, la recensione di Carmen, debutto scaligero nella regia lirica di Emma Dante. Ricordiamo inoltre che tra i numerosi spettacoli e progetti all’attivo dell’attrice-regista c’è anche la regia della perfomance teatrale Eva e la bambola, tour 2007/08 di Carmen Consoli.

di Francesco Belais