Vaticano: al via l'offensiva contro gli omosex - cupola sanpietro 2 - Gay.it Archivio

Vaticano: al via l’offensiva contro gli omosex

E’ partita ieri alla Lateranense l’offensiva vaticana contro la cultura omosessuale. Scrive LA REPUBBLICA: “La Chiesa prende di petto la cultura gay.

ROMA – E’ partita ieri alla Lateranense l’offensiva vaticana contro la cultura omosessuale. Scrive LA REPUBBLICA: “La Chiesa prende di petto la cultura gay. Alla Lateranense – l´ateneo del Papa – l´Istituto ‘Giovanni Paolo II per la Famiglia’ parte stamane con un seminario internazionale sull´omosessualità e la questione sessuale. E´ l´iniziativa più grossa sull´argomento che l´Istituto Giovanni Paolo II (fondato a suo tempo per espresso desiderio di papa Wojtyla) abbia messo in campo in vent´anni di attività. L´urgenza è motivata dall´esigenza di aprire un´offensiva contro il movimento gay, dato l´estendersi in varie parti del mondo occidentale di proposte legislative per i matrimoni omosessuali o i patti civili di solidarietà (Pacs). ‘Il seminario – è scritto nel programma – offre un approfondimento dei rischi che comporta la negazione della differenza sessuale’. L´obiettivo da scongiurare è il riconoscimento legale delle unioni omosessuali. Appare particolarmente inquietante, si afferma, che nei paesi dove già hanno concesso o si sta per concedere tale riconoscimento venga inclusa la possibilità dell´adozione di figli.
‘L´omosessualità è una finzione di intimità’, scrive il teologo moralista Josè Noriega nel numero speciale apparso sull´argomento nella rivista Anthropotes, edita dall´Istituto. Nel rapporto omoerotico, continua Noriega, il corpo è usato come ‘uno strumento carente di significato’. L´unica soluzione per gli omosessuali è di vivere la propria dimensione affettiva in castità.
Monsignor Tony Anatrella, autore di un duro commento sul clero omosessuale apparso sull´Osservatore Romano dopo la pubblicazione del documento vaticano che vieta il sacerdozio a candidati gay, sostiene che ‘l´omosessualità è un´alterazione dell´identità sessuale’. Non è una malattia in senso stretto, concede, però ‘attiene alla categoria delle perturbazioni della personalità, che dipende da conflitti intrapsichici non risolti'”.