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Venerdì a Roma manifestazione e concerto contro l’omofobia

Dopo le aggressioni che hanno investito gay e lesbiche nella capitale, le associazioni manifesteranno domani alle 20. Concerto gratuito di Malika Ayane e Marco Guazzone.

Si svolgerà venerdì 22 giugno a partire dalle ore 20 a Piazza Farnese a Roma la manifestazione concerto contro l’omofobia e per i diritti, organizzata dal Coordinamento Arcobaleno che riunisce varie sigle (Arcigay Roma, ArciLesbica Roma, Azione Trans, Di Gay Project, Gay Center, Gay Lib e Certi Diritti) con il patrocinio di Comune di Roma, Provincia di Roma e Regione Lazio. "Tutti in piazza per far sentire alto il nostro no alla violenza e il nostro sì alla richiesta di diritti" è l’appello lanciato dal coordinamento arcobaleno all’indomani di numerosi casi di aggressioni omofobe.

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Sul palco oltre agli esponenti delle associazioni ci saranno anche Vladimir Luxuria, Paola Concia, la conduttrice televisiva Elena Di Cioccio, la scrittrice Melissa P e terranno un concerto gratuito Malika Ayane e Marco Guazzone. Ad aprire l’evento Guido Allegrezza, l’attivista gay aggredito nei giorni scorsi all’Eur. "Ho deciso di partecipare a questa serata perché un amico mi ha aggiornata sul numero allarmante di aggressioni e violenze verso i ragazzi omosessuali – dice Malika Ayane – violenze che non vengono aggravate dal reato di omofobia. La serata nasce per essere un incontro con la comunità e aprire una discussione volta alla ricerca di una soluzione per tutelare dei cittadini cui è richiesto lo stesso contributo morale, fisico ed economico degli altri e non è riconosciuta la stessa tutela".

"Io non sono bravo con le parole – dichiara Marco Guazzone – ma sono fortunato perché quello che voglio dire lo posso esprimere con la mia musica. È molto importante testimoniare contro la violenza, l’intolleranza e la discriminazione di ogni tipo, ed è davvero speciale poterlo fare attraverso la musica perché è un linguaggio che rende il messaggio universale". "Il matrimonio rende liberi? – afferma Melissa P. – C’è chi sostiene di no. Eppure ognuno dovrebbe essere libero di decidere se sposarsi oppure o no. A prescindere dal proprio sesso, innanzitutto".