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Verona, approvata mozione: “Non si parli di gay nelle scuole”

Il testo, proposto dal leghista Zelger, prevede anche un numero verde per le segnalazioni.

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Mentre ieri il sindaco di Verona Flavio Tosi tentava un’apertura sulle unioni civili, la sua maggioranza in consiglio comunale approvava, con 17 voti a favore e 12 contrari, una mozione che propone l’istituzione nelle scuole della città un “osservatorio” che si preoccupi di dare “un’adeguata informazione preventiva ai genitori sul contenuto dei progetti di educazione all’affettività e alla sessualità, come pure sugli spettacoli e sugli eventi ludici, che vengono proposti ai loro figli” oltre che di “delegare al Coordinamento Servizi Educativi l’onere della raccolta delle segnalazioni dei genitori e degli insegnanti sui progetti di educazione all’affettività e alla sessualità, come pure sugli spettacoli e sul materiale didattico, che risultino in contrasto con i loro principi morali e religiosi”.
Promotore dell’iniziativa è Alberto Zelger, consigliere della Lista Tosi, che motiva l’iniziativa spiegando che “il vero campo di battaglia è la scuola” dove “vengono proposti progetti educativi volti a declassare l’impegno matrimoniale tra un uomo e una donna, considerandolo un mero stereotipo di genere, equivalente ad altri tipi di unioni affettive”.

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“Ciò non è accettabile – ha dichiarato Zelger VeronaSera -, è contro la libertà di educazione e viola diversi articoli della Costituzione italiana e di varie risoluzioni internazionali”. La mozione, inoltre, propone l’istituzione di un numero verde che raccolga le segnalazioni dei genitori e degli insegnanti “che dovessero riscontrare nelle scuole progetti educativi, da loro non condivisi, soprattutto per quanto attiene all’educazione alla sessualità”. Tentando di evitare l’etichetta di omofobo, poi, Zelger precisa che il suo non è un attacco agli omosessuali che sarebbero liberi di comportarsi come vogliono, senza però “pretendere di inculcare ai bambini, con la complicità delle istituzioni scolastiche, un’ideologia che non trova riscontro con il dato biologico e con la necessità di un equilibrato sviluppo psico-fisico del bambino”.
La discussione, però, spacca anche il fronte dei tosiani che registra due voti contrari sulla mozione Zelger.

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Il primo è quello di Giorgio Pasetto che definisce il provvedimento da “età della pietra” e precisa al Corriere Veneto: “Sono favorevole alle coppie gay parificate alle coppie di fatto eterosessuali, e voglio che ai miei figli venga impartita un’educazione laica: i cattolici possono decidere di mettere le cinture di castità ai propri, ma non possono vietare una formazione laica”. Si spinge oltre Salvatore Papadia che parla di provvedimento “demenziale” e poi sferra l’attacco frontale ai colleghi di partito. “Chi l’ha scritta – dice riferendosi alla mozione -, quando l’ha riletta, ha raggiunto sicuramente il miglior orgasmo della sua vita seguito da un orgasmo collettivo quando l’ha letta agli altri suoi simili. Ma questa è una proposta lesiva dei diritti fondamentali della persona”.
Preoccupato il commento del Circolo lgbt Pink che parla di brutta pagina” nella storia di Verona. “Di fatto, questo ordine del giorno non ha effetto sulle scuole veronesi – spiegano gli attivisti di Pink -: la paura è che la cultura del diverso e l’educazione sessuale entrino nelle scuole veronesi”.